Interviste

Ligabue e il nuovo album “Dedicato a noi”: «Ho bisogno di trovare persone dalla mia parte»

Il cantante di Correggio (regista e scrittore) torna con il suo nuovo lavoro in uscita venerdì 22. Qui racconta il suo rapporto con i social, con i giovani, con la religione e il senso di colpa. Un’intervista completa

Autore Silvia Danielli
  • Il19 Settembre 2023
Ligabue e il nuovo album “Dedicato a noi”: «Ho bisogno di trovare persone dalla mia parte»

Ligabue presenta il nuovo album Dedicato a noi. Foto di Maurizio Bresciani

Ligabue si mette in gioco ancora completamente e riparte dal quattordicesimo album, Dedicato a noi, che uscirà venerdì 22 settembre. In uno degli anni caratterizzati da un clima che lui stesso ha definito “tra i peggiori” mai visti, il Liga recupera tutta la positività possibile. Ci regala undici tracce molto diverse per ritmi le une dalle altre, co-prodotte da lui insieme a Fabrizio Barbacci e a Niccolò Bossini (l’album è stato registrato e mixato da Paolo Alberta presso Zoo Studio a Correggio). Alcune ballad e altri brani molto più rock puramente nel suo stile.

In questa intervista il cantante di Urlando contro il cielo riflette con estrema onestà sul senso dell’arte, del “noi”, sulla vacuità troppo spesso presente sui social. Sul cambiamento climatico, sulle nuove generazioni che, in fondo conosce ancora molto bene, e su ciò che non vede l’ora di tornare a fare. Ovvero suonare dal vivo.

L’intervista a Ligabue

Dedicato a noi mi pare una sintesi di positività o meglio una ricerca di motivi per essere positivi. Per gli artisti non è più difficile scrivere quando stanno bene? E poi non è più interessante raccontare il drama?
Diciamo che sicuramente il dramma vende di più (scherzo). Io ho voluto fare una chiamata in un momento davvero particolare. Diciamo che, su sei decenni che ho visto nascere, questo sicuramente è il peggiore di tutti. Se mettiamo insieme la pandemia, la guerra nel nostro continente, le catastrofi legate al cambiamento climatico e la cronaca nera legata agli episodi di femminicidio, la Generazione Z che confessa dallo psicologo di non avere un’idea di futuro e il modo in cui vengono utilizzati i social otteniamo un quadro davvero orrendo. Per questo ho pensato che in questo mondo l’unica soluzione è cercare di stringersi alle persone che senti idealmente vicine.

Ligabue, il nuovo album e il senso del “noi”

Quindi arriviamo al noi del titolo dell’album. Ma anche dell’altro tuo brano famosissimo del 1990, Non è tempo per noi: quanto è cambiato il concetto di noi?
Certo, il primo riferimento è a quel pezzo dove però dicevo una verità triste se vuoi:  “Non è tempo per noi e forse non lo sarà mai”. Adesso, in tempi che sono anche più difficili di quelli, sento di dover dire che non solo ora è tempo per noi ma è anche il momento di prenderci una ricompensa meritata. La ricompensa è sentirci dalla stessa parte. Io ho bisogno di sapere che ci sono delle persone con cui condividere il sentire, che hanno i miei stessi valori, principi e desideri. Pur essendo molto diversi gli uni dagli altri.

Non è tempo per noi è era più dolorosa, c’era la ricerca di un perché : “A volte serve un motivo, un motivo/Certi giorni ci chiediamo è tutto qui?”. Ora questo perché lo hai trovato.
Nella title track canto “Tanto prima o poi saremo splendidi, Tanto prima o poi saremo liberi”. Arrivo a dire paradossalmente “Tanto prima o poi saremo… giovani”!

Infatti, volevo chiedertene il motivo…
Mi piaceva come provocazione.

Ligabue, i giovani e “Certe notti”

Due giovani diciottenni sono protagonisti di Stanotte più che mai. Come li vedi oggi? Hai un canale privilegiato?
Mia figlia ha diciannove anni e quelli della pandemia hanno coinciso con gli anni importantissimi dell’adolescenza. La pandemia non può non aver lasciato dei segni in lei come in tutti gli altri. Quindi nel pezzo io racconto di questi due ragazzi che si incontrano e da smargiassi mostrano un’identità, ma è giusto per far vedere che ne hanno una. Per il resto, a parte mia figlia, non mi è semplice comunicare con i più giovani. C’è sicuramente una grande distanza tra noi. Provo a raccontare quello che sento, vado “a naso”, cerco di essere sensibile verso certi temi.

Quest’estate li hai conquistati con Certe notti: l’avresti mai immaginato che potesse esplodere su TikTok?
No, mai. Ero negli Stati Uniti e me l’hanno semplicemente comunicato.

In Dedicato a noi dici anche “non è che ci ho capito tanto”, sei ironico ovviamente…
Certo, però sono è anche veritiera come frase. Non è così facile dare una definizione così chiara del mio clan.

Ti vedi ancora con i tuoi amici ogni settimana (quando puoi, naturalmente)?
Sempre. Ci tengo da morire. Siamo in 22 e paghiamo sempre la stessa quota per questa casa in affitto dove andiamo ogni venerdì e le bollette. C’è la zona per il biliardino, per la cena, per il bar. Ci sono alcuni pensionati (ex-contadini, ex-operai ed ex-camionisti) e un imprenditore.

Immagino ti dicano in maniera sincera quello che pensano del tuo lavoro.
Mi dicono le cose peggiori possibili. Anzi, ci rimango male a volte se non infieriscono abbastanza!

In questo album ci sono dei rimi diversissimi, se prendiamo Musica e parole per esempio.
Sì, lì le chitarre frammentarie supportano la canzone più ironica dell’album. Il testo è fatto proprio di immagini e una è decisamente forte. Dico: “Tirami fuori tu da questo angolo di merda/ dove gli schizzi arrivano a tutti/e la memoria è sempre più corta”. Parlo dei social ovviamente e a quello che possono fare. Anche in Dedicato a noi parlo di questo argomento e dico “dedicato a noi/ che ogni tanto il telefono è spento/ e non abbiamo per forza un commento”. Anche lì voglio dire che io non commento le cose e non l’ho mai fatto, al massimo solo in maniera positiva. Esprimo il mio parere attraverso la musica. Ma non mi piace commentare, nemmeno il lavoro dei colleghi, non vedo perché dovrei farlo. Io sono convinto che rabbia genera rabbia.

Queste chitarre sono molto rock anni ’90, no?
Non ci siamo posti degli obiettivi di stile. Ci siamo chiusi in studio e abbiamo suonato per essere noi stessi e basta. Siamo stati tantissimo nel mio studio come mai mi era capitato prima in tutta la mia carriera.

Ligabue e il rapporto con suo figlio Lenny che suona nell’album

Come è stato coinvolto tuo figlio Lenny che nel disco suona la batteria?
È stato il produttore Fabrizio Barbacci, noto pignolo per il suono della batteria a proporre di coinvolgerlo. E io ne ero molto contento. Penso sia stato un momento fondamentale per stare di più insieme con Lenny e per conoscerci meglio, anche dal punto di vista personale, come mai c’era capitato prima. Ho potuto spiegargli le intenzioni che c’erano dietro ai testi e raccontare altri aneddoti della mia carriera.

Quel tanto che basta è la traccia numero 7, da sempre una posizione importante nella tracklist dei tuoi album. È una ballad tranquilla, quasi un modo per fermarsi a riflettere.
Ero chiuso in un albergo a Parigi con il Covid e il tempo non mi passava più. Il mio manager Claudio Maioli mi ha procurato una chitarra acustica e sono riuscito a comporre questa canzone. Che è importante perché ci ricorda quanto le piccole lo siano nella nostra vita. È tranquilla come ritmi e si trova nell’occhio del ciclone, all’interno di una emotività potente.

Niente piano B è il brano più politico e parla di cambiamento climatico. Come vedi chi cerca sempre di negarlo: ci discuti?
Io vedo noi come un Titanic che sta andando a sbattere senza speranza mentre veniamo invitati solo a fare festa. L’intero sistema economico ed ecologico sta esplodendo, purtroppo le decisioni dovrebbero essere prese dall’alto. Io non discuto con quelle persone. Ho la fortuna di non avere tra le mie conoscenze e tra le mie amicizie persone che neghino il cambiamento climatico.

In Chissà se Dio si sente solo adotti un punto di vista molto interessante. Il contrario di quello che di solito vediamo.
Penso che quello che Dio sta vedendo adesso da lassù non è uno spettacolo molto edificante. Questo è sicuro, per questo io immagino nel testo che si possa sentire solo.

Connesso alla religione volevo chiederti se in generale avevi pacificato i tuoi sensi di colpa.
Ahimè su quello non c’è molto da fare. Sono proprio predisposto per natura. Di sicuro mi sarei divertito molto di più senza. Ma nella bilancia generale della vita non mi posso certo lamentare.

Senti mai di aver raggiunto troppo nella vita? E di non avere nuovi obiettivi?
Di sicuro dalla vita ho avuto molto di più di quello che potevo immaginare. Poi certo posso dire di non essere diventato una star internazionale. Ho suonato in tutto il mondo ma solo per gli italiani all’estero, se no mi conoscono davvero in pochi. Poi ho cantato solo in italiano quindi non mi sono mai messo in gara veramente. Ho ancora tantissima voglia di produrre nuova musica e soprattutto di andare a suonarla dal vivo. Quella passione non mi passerà. Mai, probabilmente.

Ligabue, le date del Dedicato a noi tour

Luciano Ligabue si prepara a tornare sulle scene live con un tour che lo vedrà protagonista prima all’Arena di Verona, il 9 e 10 ottobre, e poi nei palasport delle principali città italiane.

Questo il calendario del tour, prodotto e organizzato da Friends&Partners e Riservarossa:

  • 9 ottobre 2023: ARENA DI VERONA
  • 10 ottobre 2023: ARENA DI VERONA
  • 14 ottobre 2023: TORINO – PALA ALPITOUR
  • 15 ottobre 2023: TORINO – PALA ALPITOUR
  • 17 ottobre 2023: FIRENZE – NELSON MANDELA FORUM
  • 20 ottobre 2023: BOLOGNA – UNIPOL ARENA
  • 24 ottobre 2023: BRESCIA – BRIXIA FORUM
  • 27 ottobre 2023: PADOVA – ARENA SPETTACOLI PADOVA FIERE PAD. 7
  • 28 ottobre 2023: PADOVA – ARENA SPETTACOLI PADOVA FIERE PAD. 7
  • 30 ottobre 2023: RIMINI – STADIUM
  • 3 novembre 2023: ANCONA – PALA PROMETEO
  • 4 novembre 2023: ANCONA – PALA PROMETEO
  • 6 novembre 2023: PERUGIA – PALA BARTON
  • 7 novembre 2023: PERUGIA – PALA BARTON
  • 10 novembre 2023: MILANO – MEDIOLANUM FORUM
  • 11 novembre 2023: MILANO – MEDIOLANUM FORUM
  • 13 novembre 2023: GENOVA – STADIUM
  • 14 novembre 2023: GENOVA – STADIUM
  • 16 novembre 2023: LIVORNO – MODIGLIANI FORUM
  • 18 novembre 2023: ROMA –PALAZZO DELLO SPORT
  • 19 novembre 2023: ROMA –PALAZZO DELLO SPORT
  • 21 novembre 2023: EBOLI – PALA SELE
  • 22 novembre 2023: EBOLI – PALA SELE
  • 24 novembre 2023: BARI –PALA FLORIO
  • 25 novembre 2023: BARI –PALA FLORIO
  • 27 novembre 2023: REGGIO CALABRIA – PALASPORT
  • 28 novembre 2023: REGGIO CALABRIA – PALASPORT
  • 30 novembre 2023: MESSINA – PALARESCIFINA
  • 1 dicembre 2023: MESSINA – PALARESCIFINA

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