Interviste

«La mia musica deve essere sempre allegra»: intervista a DJ Antoine

Dalla sua Svizzera DJ Antoine è diventato uno tra i DJ/producer più celebri del mondo. Il suo nuovo singolo è “El Paradiso”. In attesa del suo prossimo disco e di nuove hit per l’estate alle porte…

Autore Giovanni Ferrari
  • Il15 Maggio 2018
«La mia musica deve essere sempre allegra»: intervista a DJ Antoine

Con il suo brano Welcome to St. Tropez ha conquistato le classifiche di tantissimi paesi. Così, dalla sua Svizzera, DJ Antoine è diventato uno tra i disc jockey e produttori ” rel=”noopener” target=”_blank”>più celebri di tutto il mondo. Il suo nuovo singolo è El Paradiso. In attesa del suo prossimo disco e di nuove hit per l’estate alle porte…

DJ Antoine

Tutti i tuoi brani sono energici e positivi. Ci tieni a presentare delle canzoni di questo tipo?


Sì, assolutamente. Io voglio produrre musica che possa creare un mood positivo. Oggi il trend è spesso differente. Funzionano tante canzoni “più tristi” ma io amo fare musica che mi rende positivo. È più forte di me, non riesco a cambiare, e soprattutto non voglio essere ciò che non sono.

È un’attitudine che hai mantenuto per il nuovo disco?


Sì, il disco si intitolerà The Time Is Now e uscirà nei prossimi mesi, quasi sicuramente dopo l’estate. È quasi pronto ma non lo sto ancora pubblicando perché ho diversi progetti in ballo. C’è una canzone chiamata Olè Olè che ho creato per la nazionale svizzera in occasione dei mondiali di calcio. Poi un altro brano con sonorità che appartengono al mondo arabo. Ci sono diversi brani pronti per l’estate, con stili diversi, compresi R&B, trap e rap.

Come è nato questo brano?

Una mattina, dopo una sveglia alle 7, ho fatto una doccia e mi è venuto in mente il ritmo del pezzo. Così ho mandato un audio su Whatsapp al mio amico Armando, artista con il quale ho collaborato per questo brano. Lui ha registrato la mia idea e ci abbiamo lavorato insieme. Il risultato è quello che sentite tutti.

A proposito, come scegli i featuring?


Tante volte è un problema: contatti il manager dell’artista e capisci che le varie disponibilità non coincidono. Grazie a Dio altre volte funziona tutto alla grande. Un giorno ero in aeroporto a New York e avevo in mano il brano Holiday. L’ho mandato di getto ad Akon, mi ha risposto subito dicendomi che gli piaceva tantissimo. Cinque giorni dopo era già registrato. La stessa cosa è successa con Ma Chérie. Pitbull stesso mi ha chiamato proponendomi un feat su quel brano. È stato positivo e stimolante.

Come lavori sulle tue produzioni?

Durante le settimane decido in quali giorni andare in studio. Per me è importante programmarlo. Quando arrivo, mi prendo un caffè e mi dico: “Ok, cosa faccio oggi?”. Capisco se voglio lavorare su un pezzo vecchio o se ho la carica per crearne uno nuovo.

Ci sono artisti italiani con i quali ti piacerebbe collaborare?


Senza dubbio Nek. Ho fatto il remix di un suo brano (Laura Non C’è, ndr) ormai qualche anno fa. Vorrei lavorare con lui su un nuovo pezzo.

Un’ultima curiosità. Le tre canzoni alle quali sei più legato?

Sicuramente Show Me Love di Robin S. Ho iniziato a fare il DJ grazie a quella canzone. Poi apprezzo Gangnam Style di PSY. Non è la mia canzone preferita ma è il brano di un ragazzo che ha avuto un’idea geniale. La musica è anche questo: cambiare e stupire. Infine direi Ma Chérie, la mia canzone. La suono sempre e ha versioni differenti.

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