Interviste

Nava racconta il suo EP “Nafas”, traccia per traccia

L’artista italo-persiana ci porta nel suo mondo, fatto di lingue e suoni diversi tra loro ma che trovano un’armonia

Autore Billboard IT
  • Il16 Maggio 2022
Nava racconta il suo EP “Nafas”, traccia per traccia

Nava, foto ufficio stampa

Nava, nome d’arte di Nava Golchini, nata a Teheran e cresciuta a Milano, ha pubblicato lo scorso venerdì, 13 maggio, il suo nuovo EP Nafas.

Con questo progetto la cantautrice italo-persiana rivela il proprio mondo caleidoscopico, attraverso quattro tracce di cui due inediti. Primo EP di una triade in uscita e dedicato ciascuno ad un tema specifico, Nafas contiene diverse collaborazioni, da 555n a Bawrut, fino a Giuo. Nava esplora così da dove viene e come si sta evolvendo il suo percorso. L’EP diventa un viaggio attraverso tre diverse lingue parlate dall’artista, insieme agli invisibili quanto profondi codici di comunicazione che ognuna di esse porta con sé.


Nava ci ha raccontato il progetto in questo track by track.


Nava, il track by track di Nafas

Senti

Senti nasce dall’esigenza di ritornare a ballare, esser felice e spensierata. Il brano parla di ciò di cui avevo bisogno, di ricordarmi che esistono altri tempi, tempi migliori. Senti segna l’inizio di una nuova era, dove non esiste nessuna legge, nemmeno quella della gravità. Lì non sono trascinata verso niente, vale solo la legge dell’attrazione che mi ispira. Mi sono sentita libera di sperimentare anche con la lingua stavolta, di seguire quello che mi intrigava e rinnovarmi ancora.


GAZ

GAZ parla di come le nostre lotte nella vita siano infinite. La parola “gaz” arriva da un dolce tradizionale persiano molto duro e appiccicoso da masticare. Nel brano parlo di quanto ogni anno facessi fatica, come se vivessi in un mondo fatto di gaz, a volte dolce e a volte come se fosse una battaglia continua.

YEK

YEK unisce i miei due lati oscuri. Abbiamo avuto così poco tempo per produrre questa traccia, ma c’è subito stata sintonia! Ci sono molti suoni ambientali, come il cinguettio degli uccelli o lo spostamento di sedie, che si intrecciano nella traccia. La mia parte preferita è la sezione centrale, in cui c’è un enorme cambiamento di sonorità che ti lascia sorpreso ma allo stesso tempo incuriosito.

Respiro

Con Respiro, ho deciso di sperimentare con la lingua italiana ma con un tocco persiano. Abbiamo iniziato prendendo spunto dai rituali religiosi persiani ed è stato così stimolante dal punto di vista melodico, ma anche per quanto riguarda le percussioni e il ritmo. Adoro il modo in cui Bawrut si connette al mio retaggio persiano, con il suo suono sognante e acido. Volevo davvero utilizzare la mia voce come strumento per questa traccia: ecco come sono stati prodotti i campioni dei synth. Un altro fattore interessante di questa traccia è la sua natura ciclica.

Ascolta l’EP in streaming

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