Hip Hop

J-Ax torna con “ReAle” e parla di legittima difesa, Sanremo e Salvini

Nel nuovo album, ricco di potenziali hit, in uscita domani, J-Ax affronta qualsiasi tema e polemica: «In Italia solo se muori diventi il numero 1»

Autore Silvia Danielli
  • Il23 Gennaio 2020
J-Ax torna con “ReAle” e parla di legittima difesa, Sanremo e Salvini

J-Ax torna con l'album ReAle, in uscita il 24 gennaio

J-Ax è totalmente ReAle. E non è soltanto un riferimento al titolo del suo nuovo album che esce domani o  il modo per dire che lui si sente un re nel suo campo, ossia il rap. Alessandro Aleotti torna dopo 5 anni da Il Bello di Essere Brutti con un lavoro che prende di petto molti fatti di cronaca e opinioni correnti e ne parla senza peli sulla lingua. In pura modalità AX.

L’album, che ricorda a volte il rap old-school e altre volte il pop da classifica, vede alle produzioni – molto curate – nomi affermati come quelli di Roofio (Two Fingerz), Takagi & Ketra, Zef, Marco Zangirolami e Frankie Flowers. Tantissimi anche i featuring, annunciati pian piano in queste settimane: Annalisa e Luca Di Stefano (in Supercalifragili), Boomdabash (in Beretta), Chadia Rodriguez (in Pericoloso), Max Pezzali (nel singolo La Mia Hit), Paola Turci (in Siamesi), Sergio Sylvestre (Cristoforo Colombo), Il Cile (Fiesta!), Enrico Ruggeri (Cuore a Lato), Il Pagante (Per Sempre nell’83), Jake La Furia (RedNeck). Da segnalare anche il coro della Scuola di Musica Cluster di Milano in A Me Mi.




Ma sono soprattutto i testi che faranno discutere. «Spero sia un album di classic Ax», spiega lui con il sorriso, durante la conferenza stampa di Milano. E poi ci sono i temi su cui Ax dice la sua: naturalmente Sanremo e la polemica su Junior Cally e l’immancabile Salvini. Sul fatto di essere politico chiarisce subito: «Non posso definirmi tale ma sono un cittadino, quindi ragiono su quello che mi circonda».

Affonda subito un colpo non troppo velato a Fedez: «Sono ReAle, sto in quartiere normale, non in un attico in un quartiere di lusso». Ma poi non ha più voglia di rispondere alle vecchie polemiche sulla fine del loro sodalizio lavorativo: «Se conoscete qualcuno nell’ambiente vi saprà spiegare tutto meglio di me».


Il tema del possesso delle armi

Il primo pezzo che potrebbe essere divisivo è Beretta feat. Boomdabash. Il tema è quello – controverso e spinoso – del possesso delle armi. Il racconto quello di una moglie che spara al marito che l’ha costretta a sopportare le botte durante gli anni del matrimonio. «Non sono per dogma contrario alle armi, la mia visione continua a cambiare. Racconto di un omicidio e sono dalla parte della donna che non sa cosa fare dopo anni di denunce. Alla fine come dico nel pezzo “di sicuro non la picchierà più”. Io sono per la legittima difesa. Io non sto col PD come mi accusa Salvini. In questo ho una posizione più libertaria».

L’eterno “nemico” Salvini

A proposito di Salvini col quale ha dibattuto molto spesso sui social, Ax non teme alcuna reazione: «Credo che in questo momento non mi risponderà. Non gli conviene. Io per lui rimango il comunista col Rolex che vive nell’attico, niente gli farà cambiare idea. Potrei essere attaccato di più dalla parte sinistroide».

Le polemiche su Junior Cally

Sulle polemiche in merito a Junior Cally a Sanremo, la posizione di Ax non può che essere una: sempre in difesa del rap. «Se si decide di invitare dei rapper per cercare di rendere attuale la musica italiana presentata all’Ariston bisogna accettarne le conseguenze. Il rap, ragazzi, ha delle regole, degli stilemi da seguire in progressione!». E cita il famoso caso di Eminem, ospite del Festival nel 2001. «Nel pezzo che portò quando venne invitato come ospite (e pagato profumatamente!) si rivolgeva a una bambina a cui era stata uccisa la madre in modo piuttosto cruento. Nessuno disse niente. Almeno Junior Cally (che non conosco bene, ammetto) partecipa alla gara! Sapete che c’è? È veramente una polemica da poveretti!».

Pericolosi Incel

Anche il testo di Pericoloso, il brano con Chadia Rodriguez è ricco di spunti interessanti. Per raccontare i rapporti contemporanei spesso malati tra i due sessi, Ax racconta di essersi informato sulla community degli incel (termine che nasce dall’incontro tra le parole involuntary e celibate) che cresce sempre di più negli Stati Uniti.


«La filosofia di vita di queste persone si basa sull’idea che gli uomini (riguarda meno le donne) hanno successo in amore solo grazie a tre elementi: look, money e status. Per loro le ragazze guardano solo quello e non sono degne di rispetto. I protagonisti di molte delle ultime stragi negli Stati Uniti facevano parte di questa community. Io credo che molti li abbiano liquidati come dei pazzi in maniera sbagliata perché vanno studiati e capiti, se no si radicalizzano e basta». Ax racconta anche di essere diventato oggetto di una discussione in uno di questi gruppi per il suo album Il Bello di Essere Brutti: «Sostenevano che io non avessi alcun motivo per lamentarmi perché io avevo una cosa che loro non avevano: money e status».

Accuse di evasione

Ax chiarisce anche un’accusa – poi smontata – da parte delle Iene di aver evaso il fisco. «Avevo paura, ho il complesso di Fantozzi. So di aver sempre pagato tutto ma nella vita non si sa mai, magari una volta può sbagliare il tuo commercialista. Comunque sono risaliti alla base dell’accusa. Era un’azienda concorrente della Legal Weed, l’azienda di cannabis legale per la quale sono il testimonial della qualità Maria Salvador».



Dal brano contro il razzismo al “Terzo Spritz”

Nell’album c’è poi un pezzo contro il razzismo dove, per la prima volta, ha scritto Paola Turci (Siamesi). Uno sul riscatto sociale, Supercalifragili, con Annalisa e Luca Di Stefano,  e uno su una visione piuttosto malinconica di Milano con Enrico Ruggeri, Cuore a Lato. E poi ce ne sono molti più leggeri come il singolo La Mia Hit con Pezzali, Fiesta! Con Il Cile, e soprattutto Il Terzo Spritz.

Il Pagante e la borghesia milanese

Quello con Il Pagante, Per Sempre nell’83, racconta Ax, è serissimo: «Il ritmo è anche leggero ma alla fine raccontano alla perfezione quella borghesia tipica di Milano che continua a esistere dagli anni ’80 a oggi: quelli che vanno sempre in vacanza a Santa Margherita Ligure, che hanno le case in corso Magenta e il negozio in centro giusto per tenere occupate le madri o le mogli. È travestito da pezzo leggero ma in realtà ha il suo significato».


La scala sociale del rap

All’inizio di ReAle, poi, c’è Mainstream (La scala sociale del rap) dove Ax prende ironicamente in giro i passaggi di un aspirante rapper che vuole fare carriera. E tu dove ti posizioneresti? Gli viene chiesto. «Alla numero 2: “sei un artista a tutto tondo, il popolo ti ama ma la gente più alla moda ti dà contro”».  Come mai non alla 1? «Perché solo i morti diventano i numeri 1».

 

 

 

 

 

 

 

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