Hip Hop

Sick Budd lancia “Bistro!”: il track by track in esclusiva

Nel suo primo album interamente a suo nome, il producer fa incontrare il suo gusto per il campionamento e la tradizione black americana, che da sempre influenza le sue produzioni. Con moltissimi ospiti

  • Il19 Settembre 2025
Sick Budd lancia “Bistro!”: il track by track in esclusiva

Foto di Attilio Cusani

Dopo la lunga esperienza come producer per altri artisti (storico il suo sodalizio con il rapper Silent Bob), ora Sick Budd ci mette la faccia in prima persona: è uscito oggi, 19 settembre, il suo primo album interamente a suo nome, intitolato Bistro! (Bullz Records / Epic / Sony Music).

Il progetto include numerosissimi featuring: 22simba, Il Ghost, Jake La Furia, Joshua, Kuremino, Massimo Pericolo, Mezzosangue, Mondo Marcio, Nitro, Pessimo 17, PRACI, Speranza, Vegas Jones, oltre allo stesso Silent Bob. Il disco è disponibile anche in formato fisico (doppio vinile arancione autografato “XL Edition”, doppio vinile bianco standard, CD autografato).

Alla tracklist già svelata si aggiungeranno altri due brani: Time Out feat. Ensi & Marte e Buste di Speranza feat. Ernia, Dani Faiv & Revé. Le due bonus track ad oggi sono presenti solo nel formato fisico e usciranno in digitale successivamente. In esclusiva solo per il formato fisico anche un’ulteriore bonus track: LAMERICA feat. Johnny Marsiglia & Sayf.

Sick Budd e il gusto del campionamento in Bistro!

Sick Budd, in Bistro!, fa incontrare il suo gusto per il campionamento e la tradizione black americana, che da sempre influenza le sue produzioni. Partendo dalle basi del rap e mantenendo certe tonalità R&B, il producer lascia libera ispirazione ai rapper che lo accompagnano, dando vita a un progetto intriso di rimandi e citazioni.

A ispirare Sick Budd nella realizzazione di Bistro!, inoltre, sono stati la filmografia di Quentin Tarantino e l’album Madvillainy di Madvillain: «Per me c’è stato un prima e un dopo Quentin Tarantino. Allo stesso modo, nella musica, c’è stato un prima e un dopo Madvillainy», racconta. «La filmografia di Tarantino per me è sempre stata una delle rappresentazioni più vicine allo spirito del rap: ogni suo film è un collage di citazioni, rimandi, campionamenti visivi e narrativi presi dalla storia del cinema. Eppure, il risultato finale riesce a essere qualcosa di nuovo, unico, inaspettato. Lo stesso vale per Madvillainy: un album costruito su campionamenti di vecchi dischi, come nella miglior tradizione hip hop, ma capace di diventare un classico senza mai scendere a compromessi con il grande pubblico».

Sabato 20 settembre Sick Budd salirà sul palco del Carroponte di Sesto San Giovanni insieme a Silent Bob. I due artisti concluderanno con quella data l’“Angelo Balaclava Tour”, che negli ultimi mesi li ha portati a esibirsi in tutta Italia.

Nell’attesa, Sick Budd ci racconta qui il suo album Bistro! traccia per traccia.

Ascolta il nuovo album di Sick Budd, Bistro!

Sick Budd racconta Bistro! traccia per traccia

Finché Morirò

È la traccia che apre l’album ed è la prima canzone che avevo già disponibile prima di pensare a un disco. Volevo che, oltre ad essere la prima in ordine di apparizione sulla tracklist, avesse una partecipazione simbolica come quella di Silent Bob, il mio “compagno di musica” da sempre.

Il beat parte da un sample di musica gospel anni ‘60. Mi ha creato qualche difficoltà all’inizio, perché girava in terzine, mentre io lo volevo più dritto. In questo brano c’è una delle barre che più mi sono rimaste impresse del disco. “Per ogni ragazzo in terapia, che si sente il solo a stare così male al mondo. È invisibile, agli occhi degli altri la sua malattia e lui conduce la sua lotta in solitudine ogni giorno”.

Buste di Speranza

Mentre ancora stavo producendo i primi beat del disco, mando un messaggio su Instagram a Ernia, che ho conosciuto nel 2017, per poi perderci di vista. Gli propongo di passare in studio e lavorare a qualcosa insieme per il mio album: lui è entusiasta di poter fare qualcosa di diverso e passa.

Nel frattempo, qualche giorno prima, avevo invitato Dani per la stessa ragione e aveva scelto un beat sul quale aveva lasciato un principio di strofa. Ernia vuole assolutamente rappare sullo stesso beat e vuole a tutti i costi fare una strofa più lunga dello standard (24 barre, contro le 16 canoniche).

Dopo questa sessione, anche Dani vuole allungare la sua e viene fuori un pezzo super rap, con un ottimo gusto classico. Per dare il respiro tra una strofa e l’altra mi sono poi affidato al nostro giovane talento di Bullz Records: Revé. La produzione era nata da un sample di musica soul anni ’70 ed ero stato molto ispirato dalla vibe del disco Daytona di Pusha T.

OG

Un giorno incontriamo Jake La Furia a un evento ai Magazzini Generali di Milano. Per me sarebbe stato un sogno avere nel mio primo album un ospite di questo calibro. Io sono cresciuto con i Dogo a Milano, quindi questa collaborazione avrebbe rappresentato la chiusura di un cerchio iniziato con la mia adolescenza.

Jake accetta e viene in studio a registrare la sua parte. Dopodiché gli chiedo chi si sarebbe immaginato su quel beat e lui mi dice “chiunque, basta che sappia rappare”. Io subito ho pensato a qualcuno con cui ero entrato in contatto da poco e che fosse una delle novità più interessanti: Il Ghost.

Questa volta per la produzione sono andato a cercare nella musica brasiliana di inizio anni Duemila, accoppiandola a una batteria più moderna.

Time Out

Scorro Instagram e mi compare il video freestyle di questa giovane ragazza che rappa fortissimo. Ho pensato che avrei voluto tanto anche quell’attitudine veramente classica sul disco. Marte era perfetta per questo album e volevo unirla a un peso massimo di questa scena, Ensi, con il quale condivido un bellissimo rapporto da qualche anno.

Il tappeto perfetto era proprio questo beat scarno basato su un sample vocale e una batteria in stile Pharrell. Mi è stato proposto di aggiungere qualcosa di più armonico per supportare il tutto, ma l’esperienza mi ha insegnato a fermarmi quando sono convinto che non serve più nient’altro. Less is more.

Michael Madsen

Per come ho concepito da subito il mio disco, ci dovevano essere degli episodi unicamente strumentali, pur sapendo che avrebbero raccolto qualcosa in meno in termini di stream. Sono i classici brani che non piacciono molto alle case discografiche e che cercano di sconsigliarti per le ragioni sopracitate. Ho voluto mettere per ogni episodio due beat che raccontassero come sempre le mie reference e i miei gusti musicali.

Qua si parte da un beat classicissimo, quasi in stile A Tribe Called Quest, che merita una piccola menzione tecnica: il basso che parte all’inizio è creato con un basso elettrico e un contrabbasso sovrapposti, una citazione al pezzo campionato dai Tribe per realizzare Can I Kick It? (la canzone in questione è “Walk On The Wild Side” di Lou Reed). La seconda produzione è un riferimento al mondo soul e gospel degli ultimi lavori di Rick Ross, più una batteria in pieno stile Maybach Music.

Guardie e Ladri

Questa traccia è l’incipit del disco, se pensiamo a quando ho concepito propriamente l’idea di un progetto. Volevo riportare insieme sullo stesso beat Massimo Pericolo e Silent Bob, che all’inizio del mio vero percorso discografico erano stati protagonisti di un grande classico del genere e della mia discografia: Autostrada del Sole.

Volevo che la produzione fosse lontana da quello che ultimamente stavano facendo nella loro musica, ma che fosse comunque qualcosa che li potesse accomunare, prendendo spunto dalle loro tracce più vecchie. Un sample jazz e una batteria classicissima erano l’idea di partenza per creare l’unica canzone che avevo in testa ancora prima di avercela.

Colazione da Tiffany

Una delle persone che mi hanno aiutato a lavorare a questo disco stava collaborando anche con Mezzosangue, icona assoluta del genere rap in Italia da anni, e in questa maniera sono riuscito a coinvolgerlo.

L’ho sempre stimato per la coerenza e l’attitudine vera e profonda con cui porta avanti la sua carriera. Ho voluto metterlo insieme a un rapper giovane in cui rivedevo una narrativa compatibile. Senza farlo apposta, Mezzo era uno dei motivi per cui Kuremino aveva iniziato a scrivere, e quando succedono queste cose pensi davvero di aver fatto bene il tuo lavoro.

La parte interessante del sample che ho preso per questo brano è che viene da un live di musica jazz, quindi sono inevitabilmente rimasti gli applausi del pubblico nel taglio finale del campione. Una batteria classica e un synth vocale mi hanno aiutato a completare la produzione del brano.

Provincia Policy

Immaginiamo una produzione con un piano jazz e delle voci soul, aggiungiamo una batteria hip hop concludendo con due strofe urlate: ecco la ricetta di questo brano. Avevo conosciuto 22simba sempre scorrendo Instagram e trovavo che fosse uno degli emergenti più interessanti del momento (era ancora il 2023). L’ho contattato e lui, essendo grande fan delle cose mie e di Silent Bob, ha accettato subito di venire in studio.

Abbiamo creato l’inizio di quello che è poi diventato il brano completato da Speranza. Ugo è uno dei miei rapper preferiti e ha fatto l’ingresso di strofa più incredibile che potessi aspettarmi. Avevo sentito 22simba come aveva interpretato la strofa e il giusto connubio sarebbe stato per forza qualcuno che avrebbe potuto darmi la stessa vibe con la stessa attitudine.

Pochi Amici

Credo nella penna di Simone (Pessimo 17) come nessun altro. Quello che scrive è sempre così terribilmente vero e sconfortante, tanto da riuscire a colpirmi ogni volta che scrive una nuova canzone. Lui è la mia scommessa, ed è una scommessa incredibilmente rap.

Non mi interessavano i ritornelli catchy ad ogni costo, io volevo le barre per questo disco. Avevamo due tracce pronte con lui per il mio album e abbiamo scelto questa per motivi di clearance di sample. È il brano più discostato dal mood del disco perché arriva da un sample indiano condito con una batteria trap ed è un tipo di beat anche molto distante da Simone. Ho voluto creare un tappeto nuovo per lui per affrontare questo progetto.

Steve Buscemi

Secondo episodio puramente strumentale di Bistro!. Si tratta di un primo beat un po’ abstract con ispirazione “jdilliana” e una linea di basso che mi fa gasare ogni volta che la risento nel suo essere storta e graffiante. La seconda parte è un sample tagliato in stile “Houston” con una batteria southern rap anni Duemila (mentre finivo il disco ascoltavo un sacco di UGK).

Come Te Lo Spiego

È la produzione con un’attitudine più nettamente West Coast rap rispetto al resto del disco. Ho conosciuto PRACI quando siamo andati in tour in Sardegna e da subito abbiamo iniziato a sentirci e a proporci di collaborare su qualcosa.

Ci siamo ritrovati a Milano in studio a lavorare su questo brano, che mantiene l’attitudine rap del progetto, ma con una ottima dose di freschezza. Ho voluto accoppiarlo a un MC storico di questo genere. Quando avevo 12 anni, uno dei primi rapper italiani che ho scoperto è stato proprio Mondo Marcio. È stato incredibile rifarmi a quel momento e unirlo alla mia carriera discografica.

Hyundai

Avevo appena deciso di fare il disco e mi trovavo in sessione in studio da Vegas Jones con Nitro. Mentre ci stavamo lavorando, entra in studio Vegas che impazzisce per quello che stava sentendo. L’accoppiata era già edita e soprattutto con un passato molto importante da reggere, ma era nata in maniera troppo naturale per poterne fare a meno. La produzione è partita sempre da un sample di natura jazz e da voci soul con una batteria fresca, ma molto sporca.

Player

È l’ultimo brano del dell’album che ho chiuso. Mi mancava qualcosa che prendesse spunto da una mia grande passione musicale: la G Unit. Joshua era l’interprete perfetto per questo compito, aveva la voce e l’attitudine perfetta.

La combinazione mi è venuta in mente perché io e Silent Bob condividiamo una passione estrema per 50 Cent (tanto che andando al suo ultimo concerto al Forum mi è capitato di emozionarmi come mai mi era successo prima).

Sample soul e batteria dritta sono stati gli ingredienti perfetti per questa combo. Condimento finale: gli archi del Korg Triton (synth molto in voga negli anni Duemila) per il ritornello.

LAMERICA

È una chicca che ho voluto inserire solo nel formato fisico dell’album e che non uscirà in digitale, una sorta di regalo per chi acquisterà CD o vinile. Il titolo di questo brano è stato una mia idea. Proviene da un film che ho visto alle medie, racconta del viaggio di alcuni emigranti albanesi che arrivano in Italia cercando fortuna, proprio come fosse la nostra America.

Il brano racconta tanto di questo viaggio verso Milano (l’America per i musicisti) per cercare il futuro nella musica, facendo tanto riferimento alle proprie origini e a quello che si è lasciato dietro. È uno dei brani più profondi del disco, che mi ha dato l’occasione di unire due grandi liricisti, un veterano e un newcomer.

Sayf non era ancora esploso e ancora oggi penso di avere avuto una grande intuizione nel coinvolgerlo in quel momento. Johnny Marsiglia, negli anni, ha tenuto fede al suo stile, sapendolo rinnovare con attenzione e coerenza. La produzione gira su una batteria sincopata e incalzante, con un classico sottofondo jazz.

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