Coldplay, il nuovo album “Everyday Life” è un giro del mondo e delle emozioni

È un album ricco di citazioni e collaborazioni artistiche provenienti da mondi diversi e di domande sul senso della vita quello dei Coldplay in uscita domani, venerdì 22 novembre.

Everyday Life si intitola, infatti, e non vuole essere solo lo specchio della realtà occidentale. Anzi. È probabilmente il disco più complesso e lontano dal pop dell’intera carriera della band di Chris Martin ed è diviso in due parti, Sunrise e Sunset.

E domani ad Amman il primo concerto in cui Everyday Life verrà presentato dal vivo sarà anche in diretta streaming su YouTube, mentre il 25 novembre i Coldplay suoneranno al Museo di Storia Naturale di Londra.

Sono tante le frasi chiave disseminate qua e là che ci forniscono gli indizi sul senso dell’intera operazione. “In a world gone wrong, I shall be strong”, canta Martin in WOTW/POTP (“In un mondo dove va tutto storto, dovrò essere forte”). Un brano dove a una chitarrina quasi hawaiana si sovrappone il rumore delle ambulanze delle grandi città come Londra o New York.

E poi “Music is the weapon, music is the weapon of the future” (la musica è l’arma, l’arma del futuro) cantano i Coldplay in Arabesque, una delle canzoni più riuscite e significative. Lì ha ampio spazio il sassofono di Femi Kuti, il figlio di Fela, il grande attivista rivoluzionario e musicista inventore dell’afrobeat.

Le citazioni

I Coldplay cercano quali siano le domande che chiunque a qualsiasi latitudine si pone. E ai quesiti rispondono con la musica che unisce ispirazioni lontane. Dopo l’apertura strumentale di Sunrise, infatti, partono con Church. “Cause when I’m hurt, then I go to the church” (“Perché quando sto male, allora vado in chiesa”) e inseriscono un sample da Jaga Ji Laganay di Amjad Sabri, cantante pakistano di tradizione sufi, ucciso in un attentato per mano di un gruppo di talebani. Nel brano compare anche Jacob Collier, giovane cantante inglese, già vincitore di due Grammy Awards nel 2017.

Ma le citazioni sono davvero molte. Trouble in Town termina con un coro di bambini sudafricani aiutati dalla Onlus ACFS (che si occupa fondamentalmente di nutrirli con un semplice panino con burro d’arachidi, in grado di fornire tutte le proteine e vitamine necessarie). When I Need a Friend riporta sempre sul finale alcune battute estrapolate dal documentario Everything Is Incredible: la storia di un anziano poliomielitico in Honduras riuscito a costruire un elicottero con vecchie bici.

Le emozioni

È un giro del mondo ma anche di tutto lo spettro delle emozioni quello dei Coldplay in Everyday Life. Va dal pezzo che più di ogni altro rappresenta il loro stile classico, Orphans (il primo singolo in radio) con i coretti “woo woo” che ricordano le atmosfere di Viva la Vida a Broken, un brano quasi gospel, fino a Daddy, un pezzo dagli arrangiamenti scarni e minimali, che con un testo dedicato al padre risulta di grande commozione.

E ancora. Dalla toccante, Bani Adam (con titolo scritto anche in arabo) che parte con un sample di The Sun di Alice Coltrane (moglie di John) a Champion of the World, con alcune battute del commento all’incontro di box di Castillo contro Corrales del 7 maggio 2005 a Las Vegas.

L’Italia

E poi c’è anche tanta Italia in Everyday Life. Perché tra i produttori, oltre a The Dream Team, compare anche il nome di Davide Rossi, il produttore e violinista che aveva già collaborato con il gruppo per Viva la Vida, mentre tre brani sono stati registrati a Villa Tombolino a Bolgheri, in provincia di Livorno.

Ma sono appunto le parole dei testi che ci consegnano la cifra interpretativa: “Everyone cries, everyone sees the colour in each others’ eyes, everyone loves” (tutti piangono, tutti vedono i colori negli occhi degli altri, tutti amano).

E questo nell’ultima traccia. Non a caso la title-track.