Christina Aguilera

La carriera di Christina Aguilera, iniziata sul finire degli anni ’90, attraversa fasi artistiche molto diverse tra loro. Debutta con il singolo Genie in a Bottle nel 1999. L’album omonimo segue lo stampo delle popstar del periodo, con testi calibrati per un pubblico adolescenziale. A differenza di molte coetanee, però, Aguilera mostra fin da subito una padronanza vocale superiore, vicina a quella delle cantanti soul.

Il disco vende oltre 10 milioni di copie, ma Christina non sembra mai pienamente a suo agio nel ruolo assegnatole. La promozione del primo album e dei successivi dischi in spagnolo (Mi Reflejo) e natalizi (My Kind of Christmas) alimenta una tensione sempre più forte tra la sua immagine pubblica e la sua identità artistica.

Stripped

Con Stripped, Aguilera rompe bruscamente con l’estetica prefabbricata degli esordi. Il disco è lungo (quasi 80 minuti) e volutamente eclettico. Contiene brani fortemente personali come Beautiful (ballata scritta da Linda Perry che affronta il tema dell’accettazione di sé) e pezzi più sfacciati come Fighter o Dirrty.

Stripped non fu subito compreso dalla critica, ma nel tempo è stato rivalutato come uno degli album pop più influenti dei primi anni Duemila. Per Christina Aguilera è il punto di svolta: diventa pienamente autrice e curatrice del proprio progetto artistico.

La ricerca della forma

Nel 2006 Christina Aguilera pubblica Back to Basics, un doppio album ispirato alla musica americana degli anni ’40. Con arrangiamenti orchestrali, sample jazz e gospel, è il lavoro più ambizioso della sua carriera. L’artista collabora con produttori come DJ Premier e Linda Perry per fondere tradizione e modernità.

Il progetto è accolto positivamente, sebbene non privo di critiche per la sua lunghezza eccessiva e alcune scelte stilistiche forzate.

Bionic e Lotus

Dopo una lunga pausa, Christina Aguilera pubblica Bionic, un disco elettropop ispirato alla scena alternativa (collabora con artisti come Sia, M.I.A. e Le Tigre). Il pubblico non reagisce bene e il disco diventa un insuccesso commerciale. Solo anni dopo verrà riscoperto da una nicchia di fan e musicisti, che ne apprezzano l’originalità.

Il successivo Lotus tenta un ritorno a sonorità più sicure, ma appare incerto nella direzione artistica. Christina Aguilera è in quel momento impegnata soprattutto con The Voice, dove diventa una figura televisiva stabile. Questa fase della carriera è dominata più dalla visibilità mediatica che dalla produzione musicale.

La fase matura

Dopo anni di silenzio discografico, Liberation segna un ritorno a una Christina Aguilera più riflessiva. Il disco è coeso, con influenze hip hop e R&B contemporanee e una produzione curata da Kanye West, Anderson .Paak, Ricky Reed, tra gli altri. Nonostante non abbia il successo commerciale degli album precedenti, Liberation riceve un buon riscontro di critica.

Nel 2022 pubblica Aguilera, un progetto in spagnolo suddiviso in tre EP (La Fuerza, La Tormenta, La Luz). L’album è un ritorno alle radici Latin, ma anche un atto strategico: riconnettersi con il pubblico ispanofono, sempre più centrale nell’industria musicale globale. Lo impreziosiscono collaborazioni con Becky G, Nathy Peluso e Ozuna.