Rage Against The Machine

Nel 1991, a Los Angeles, prende forma una delle band più cariche di rabbia e consapevolezza politica della storia del rock: i Rage Against the Machine. La formazione vede Zack de la Rocha alla voce, Tom Morello alla chitarra, Tim Commerford al basso e Brad Wilk alla batteria. L’alchimia è immediata: quattro musicisti con background differenti si uniscono per creare un suono nuovo, potente e senza compromessi, in cui rap, metal, funk e punk convivono con naturalezza.

Nel 1992 esce il loro primo album, intitolato semplicemente Rage Against the Machine. La copertina, con l’iconica immagine del monaco buddista che si dà fuoco in segno di protesta, è un manifesto del loro approccio artistico e ideologico. Il disco diventa subito un successo. Brani come Killing in the Name, Bombtrack e Wake Up sono atti di accusa contro il razzismo sistemico, l’imperialismo e l’autoritarismo.

Il successo

Dopo l’ottimo esordio, la band continua a crescere. Nel 1996 pubblicano Evil Empire, che raggiunge immediatamente il primo posto nelle classifiche americane. L’album contiene brani come People of the Sun e Bulls on Parade, e conferma la capacità dei RATM di parlare a un pubblico sempre più vasto, senza tradire i propri ideali.

Nel 1999 arriva The Battle of Los Angeles. I singoli Testify, Guerrilla Radio e Sleep Now in the Fire diventano inni generazionali. La band partecipa attivamente a proteste e manifestazioni, come quelle contro il vertice del WTO a Seattle.

La separazione e il nuovo corso

Nel 2000, poco dopo la pubblicazione di Renegades, una raccolta di cover reinterpretate in stile RATM, Zack de la Rocha annuncia la sua uscita dal gruppo. La notizia sorprende i fan, ma non è del tutto inaspettata: le tensioni interne erano note, soprattutto per quanto riguarda le decisioni artistiche e politiche.

I tre membri rimanenti danno vita agli Audioslave, un progetto rock con Chris Cornell, ex cantante dei Soundgarden. Pur raggiungendo il successo, lo spirito ribelle dei RATM rimane in pausa.

Il ritorno

Nel 2007, dopo sette anni di silenzio, i Rage Against the Machine tornano insieme per suonare al Coachella. Il ritorno è accolto con entusiasmo travolgente. Seguono altri concerti e tour, ma nessun nuovo materiale discografico.

La band suona in tutto il mondo, partecipando a festival e supportando cause sociali, ma resta unita solo come progetto dal vivo. L’intensità delle loro performance, però, dimostra che l’urgenza della loro musica non è svanita.

La seconda reunion

Nel 2019 la band annuncia una nuova reunion con un tour mondiale previsto per il 2020. Tuttavia, a causa della pandemia, le date vengono rimandate. Quando finalmente la band riesce a esibirsi di nuovo, l’entusiasmo dei fan è alle stelle. Ma il tour viene interrotto nel 2022 per un grave infortunio al tendine d’Achille di Zack de la Rocha.

Nel 2024 il batterista Brad Wilk annuncia pubblicamente che i Rage Against the Machine non torneranno più a suonare insieme. È la fine ufficiale di un percorso cominciato oltre trent’anni prima.

L’eredità artistica

Nonostante un numero relativamente esiguo di album in studio, solo quattro, i Rage Against the Machine hanno avuto un impatto enorme sulla musica e sulla cultura contemporanea. La loro fusione di suono e ideologia ha ispirato generazioni di artisti, attivisti e ascoltatori. Il loro ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2023 ha sancito ufficialmente il loro ruolo fondamentale nella storia del rock.