Tame Impala è il nome dietro cui si cela il musicista e produttore australiano Kevin Parker. Nato come progetto solista, Tame Impala ha conquistato il mondo grazie a una miscela di rock psichedelico, pop, elettronica e soul, reinterpretato in chiave moderna e profondamente personale.
Gli esordi e la svolta psichedelica
Nato a Perth, Parker inizia a sperimentare con la musica sin da giovane, suonando e registrando tutto da solo. Il primo album, Innerspeaker (2010), è una dichiarazione d’intenti: chitarre riverberate, atmosfere dilatate, influenze vintage rilette con freschezza. Con il secondo disco, Lonerism (2012), la visione si amplia: entrano in gioco i sintetizzatori, le strutture si fanno più complesse, e l’orecchiabilità si fonde con l’introspezione. È il lavoro che impone Tame Impala sulla scena internazionale.
Currents e il salto verso l’elettronica
Nel 2015 arriva Currents, album che sancisce la svolta elettronica. Le chitarre lasciano spazio ai synth, le ritmiche diventano più danzabili, il sound si avvicina a quello di un dancefloor cosmico. Brani come Let It Happen o The Less I Know the Better diventano hit globali, facendo breccia in un pubblico sempre più vasto. Parker, perfezionista e visionario, si rivela capace di rendere universale la propria estetica personale.
The Slow Rush e la maturità artistica
Il quarto album, The Slow Rush (2020), prosegue l’evoluzione con sonorità ancora più raffinate. Il tema del tempo, della memoria e dell’attesa attraversa un disco elegante e stratificato, registrato tra Australia e Stati Uniti. Parker dimostra ormai una padronanza assoluta nella costruzione di ambienti sonori complessi ma accessibili.
Parallelamente al percorso con Tame Impala, Kevin Parker diventa una figura di riferimento anche per altri artisti. Produce e scrive per star del pop e dell’R&B – da Rihanna a Lady Gaga, da The Weeknd a Dua Lipa – esportando la sua sensibilità sonora in mondi anche molto diversi.