10 album del 2024 che (forse) ti sei perso e che devi assolutamente recuperare
Tra una release e l’altra è facile perdersi qualche chicca. Ecco allora una decina di dischi che ci hanno colpito in questa prima metà dell’anno e che, se non l’avete già fatto, dovete ascoltare
Venerdì dopo venerdì, mese dopo mese, gli album da ascoltare aumentano a dismisura. C’è già chi ha stilato le classifiche dei migliori album della prima metà del 2024, noi abbiamo scelto di parlarvi invece di qualche perla nascosta che forse vi siete persi. Poi non è detto che qualcuno di questi titoli non finisca in una delle nostre classifiche di fine anno. Nella nostra lista c’è un po’ di tutto: indie, rap, rock e tanta contaminazione.
BERWYN – WHO AM I
Già nel 2021, dopo i primi suoi due “demotape”, BERWYN era considerato una delle next big thing inglesi. Il suo album di debutto, uscito a metà luglio, è la conferma definitiva del suo talento. WHO AM I è un’autoassoluzione e una ricerca di sè. Il giovane artista britannico, emigrato a Londra a 9 anni dal Trinidad & Tobago, prende a pugni nello stomaco l’ascoltatore con le parole, mentre lo accarezza con un sound levigato che mescola ritmi afrobeat, elettronica (due tracce sono prodotte da Fred Again…) R&B e qualche pezzo chitarra e voce. Oltre alla sua enorme capacità di cambiare registro, è la scrittura che lascia spiazzati. Nei testi lo storytelling sfuma nelle riflessioni e la realtà si confonde con i suoi percorsi mentali viziati dal razzismo che ha subìto e che continua a subìre. Tutto ciò lo porta a odiare e rivalutare se stesso. Il colore della pelle è una punizione divina? Lo chiede anche all’immigrazione, personificata nella struggente lettera rappata a cappella Dear Immigration. Un album da scoprire e amare, candidato anche ai Mercury Prize 2024.
Tre tracce imperdibili: I AM BLACK, HATE, MAMA
Bladee & Yung Lean – Psykos
Quella di Yung Lean e Bladee è senza dubbio una delle accoppiate musicali più riuscite dell’ultimo decennio, eppure i due geni della scena svedese non si erano mai imbarcati in un intero progetto insieme fino al loro joint album uscito a marzo. Psykos – come già si può evincere dal titolo – non è propriamente un disco estivo: nessuna melodia catchy o con venature di sole (a prevalere sono infatti cupie atmosfere post punk e alternative rock plasmate dalle mani di Palmistry e silent$ky), nessun testo rassicurante d canticchiare sotto l’ombrellone, ma anzi è un vero e proprio viaggio nella psicosi dei protagonisti la cui giovinezza è stata distrutta dal successo, tanto Pitchfork lo ha definito “un funerale a bara aperta per l’innocenza perduta”. Da ascoltare per ritrovarsi.
Tre tracce imperdibili: Golden God, Sold Out, Things Happen
Cassandra Jenkins – My Light, My Destroyer
L’esempio perfetto di un’artista che non cede ai dispiaceri, ma si appoggia a tutto quello che ha: il talento. Dopo aver passato anni di solitudine e rimpianti, ecco che il suo sofisticato songwriting deflagra prima con An Overview on Phenomenal Nature del 2021 e poi con questo nuovo album in cui la Jenkins fa un ulteriore passo in avanti. Citazioni alt-rock anni ’90 (Petco e Clams Casino), il sofisticato pop di Only One e tante altre piccole gemme da amare. (TT)
Tre tracce imperdibili: Petco, Only One, Clams Casino
Cigarettes After Sex – X’s
L’estate dalle tapparelle abbassate per non far entrare il caldo. Letti spogliati di ogni accessorio, tranne un leggero lenzuolo. Sembra una descrizione tipo della camera più intima delle nostre case in questo periodo, ma è anche il set perfetto per le narrazioni sensuali di Greg Gonzales. Il frontman della band statunitense ci ipnotizza con gli effetti della sua chitarra e le parole sospirate dentro il microfono. X’S è l’album degli amanti perduti e ritrovati nella bella stagione 2024. (TT)
Tre tracce imperdibili: X’s, Tejano Blue, Baby Blue Movie
IRBIS – LACRIME E CEMENTO
Un disco doloroso, bellissimo e catartico allo stesso tempo, di quelli che nel marasma del nulla o quasi da dire restano impressi perché hanno davvero tanto da raccontare e lo fanno bene. Lacrime e cemento, infatti, parte da un’intensa storia personale, così intensa che IRBIS aveva quasi paura a parlarne, ma che in queste dieci tracce diventa un’esperienza collettiva, quasi spirituale e – in qualche modo – fortemente politica e sociale che coinvolge tutti quei diversi che si sentono sbagliati, esclusi, dimenticati e incompresi. Ma per una volta, forse, meno soli. (GV)
Tre tracce imperdibili: Assurdo, Impressioni, Bambini
Kali Uchis – Orquídeas
Uscito forse troppo presto (inizio gennaio), è probabile che qualcuno si sia già dimenticato di questo caleidoscopico e super estivo disco. Impossibile non ballare all’ascolto dell’eterea house di ¿Cómo así? o della latinissima Muñekita con El Alfa. E come non rimanere sedotti dalla lasciva Diosa (non so perché mi fa venire in mente una Neve Sulle Jordan di Mahmood) e dal soul vellutato di Me Pongo Loca. Quando un concerto in Italia? (TT)
Tre brani imperdibili: ¿Cómo así?, Muñekita, Me Pongo Loca
Little Simz – Drop 7
L’ultimo progetto di Little Simz è uscito il 9 febbraio e in Italia si sa, il secondo mese dell’anno – almeno musicalmente parlando – vuol dire una cosa sola: Festival di Sanremo. È dunque probabile che nel marasma di brani che arrivavano nelle nostre playlist dritti dritti dalla riviera dei fiori vi siate persi questo piccolo gioiellino. Se Drop 6 – pubblicato nel 2020 – era un dialogo di Little Simz con la propria anima nato dell’isolamento della pandemia, e dunque parecchio tormentato e intenso, le uniche parole d’ordine del settimo capitolo della saga sono sperimentazione e eclettismo. La punta di diamante della scena hip hop britannica non ha più niente da dimostrare perché ha fatto abbastanza, come dice in Torch, e stavolta ha solo voglia di divertirsi: si addentra energica nei meandri dell’amapiano, sfacciata in quelli del baile funk e sinuosa in quelli del jersey club. Uno dei migliori progetti del 2024. (GV)
Tre tracce imperdibili: I Ain’t Feelin It, Far Away, Fever
RM – Right Place, Wrong Person
Gli ARMY conosceranno molto bene questo album. A tutti gli altri invece, soprattutto a chi non ascolta il K-pop, chiediamo di chiudere gli occhi e dimenticarsi chi è RM. Il tempo di arrivare alla seconda traccia Nuts e verrete conquistati dalla profondità di un basso funky distorto, dal flow atipico di Namjoon e poi dalla chitarra elettrica del ritornello. Poi il finale elettronico straniante, a metà strada tra la colonna sonora di un thriller d’autore coreano e un drop in procinto di esplodere. Right Place, Wrong Person è un progetto in cui le tracce seguono un filo conduttore sonoro comune. Potrebbero essere (o non essere) tutte dei singoli. C’è una continua evoluzione in cui, ad eccezione dei ritmi afro del featuring con Little Simz Domodachi – il sax di RM, i synth e la chitarra si alternano in un’attitudine quasi improvvisativa. Urban jazz, avant-urban, difficile da catalogare e forse è proprio questo il bello. E da qui, una volta vinto il pregiudizio, andatevi a recuperare anche il suo secondo album del 2022 Indigo (c’è anche un featuring con Anderson.Paak). (SV)
Tre tracce imperdibili: Nuts, Domodachi (feat. Little Simz), Around the world in a day (feat. Moses Sumney)
Royel Otis – PRATTS & PAIN
Royel e Otis sono piuttosto conosciuti nel mondo degli appassionati della musica alternativa, di quelli in costante ricerca della sorpresa e che non hanno paura di affidarsi all’algoritmo di Spotify e simili. Oysters in My Pocket li ha fatti conoscere anche al pubblico di TikTok e, dopo due EP convincenti, il duo di Sydney ha pubblicato quest’anno il primo album. Non troppo eleganti da passare per snob, nè troppo nostalgici da poter essere considerati una copia di qualcos’altro. I testi, talvolta malinconici, talvolta spensierati come la giovane età dei loro autori, si legano a trovate melodiche irresistibili. Non sembrerebbe, ma alla produzione c’è Dan Carey (Fontaines D.C., Squid, black midi), che qui lascia da parte il proprio lato spigoloso e distorto e si mette al servizio dell’anima colorata e pop del gruppo. Un grande produttore si vede anche dalla sua capacità di rendersi invisibile. PRATTS&PAIN è uscito in piena primavera, ma è un album estivo. Uno di quelli da ascoltare sdraiati su un prato con gli amici di sempre e con cui, birra dopo birra, assopirsi lasciandosi cullare. (SV)
Tre pezzi imperdibili: Fried Rice, IHYSM, Heading for the Door
Tamburi Neri – La Notte
Approfittando delle nostre celebrazioni dell’“italian touch”, non poteva mancare un album sui generis, affascinante e coraggioso. Uscito ad aprile, il secondo disco della coppia Andrea Barbieri (davvero coinvolgente il suo spoken word) e Claudio Brioschi (il beatmaker e non solo) è una dichiarazione d’amore alla magia dei club. E questi luoghi ne hanno davvero bisogno, per non scomparire. Qui la nostra intervista. (TT)
Tre tracce imperdibili: La notte, Frequenze (feat. hiroko), Indelebile