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La mostra dei CCCP è un viaggio nella memoria di chi negli anni ’80 non era fedele a nessuna linea

Felicitazioni! è finalmente aperta al pubblico che potrà immergersi nella parabola creativa del gruppo italiano più atipico del secolo scorso, grazie a un bell’impianto scenico che si snoda nelle numerose sale dei Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia e sarà visitabile fino all’11 febbraio

Autore Tommaso Toma
  • Il12 Ottobre 2023
La mostra dei CCCP è un viaggio nella memoria di chi negli anni ’80 non era fedele a nessuna linea

CCCP, foto di Guido Harari

Massimo Zamboni, un rilassato Giovanni Lindo Ferretti, la “cicerone” Annarella Giudici e un ancora tonico Danilo Fatur ieri a Reggio Emilia hanno aperto ai giornalisti le porte di Felicitazioni!, la mostra (che avevano già raccontato a giugno) che cade nel quarantennale dell’uscita di Ortodossia, il primo prodotto discografico dei CCCP.

Me la ricordo bene la prima volta che ho ascoltato i CCCP. Impossibile dimenticarselo. Era il 1986, i tempi del liceo a Milano. La mia classe era prevalentemente composta da iper sportivi e paninari e il disco più amato era Through The Barricades degli Spandau Ballet. Io, con i miei capelli metà ossigenati e una collezione di t-shirt dei The Smiths, ero ovviamente “lo strano” della classe.

A trovarci spesso, fuori dal nostro edificio, era la sorella di uno dei miei compagni di classe più di sinistra Un autentico militante che sarebbe poi negli anni diventato un importante politico del centro destra. Lei era Adele ma tutti la chiamavano “Colla”. Aveva due anni più di noi e aveva una passione per i solventi da sniffare e il Leoncavallo. Era bellissima (una versione italiana di Isabelle Adjani), ma per tutti era una presenza “disturbante”.

Un giorno me la trovai sotto il portone di casa mia, e mi chiese di salire che voleva farmi sentire un disco fighissimo. Era una copia di Affinità e Divergenze con il vinile rosso e il ciclostilato giallino dentro. Fu la prima volta che li sentii e la mia prima volta di lunghi baci nella mia vita adolescenziale. “Colla” se ne andò poi all’improvviso, sedotto e abbandonato, lasciandomi per sempre quella copia sul mio piatto e non la vidi più in giro. Suo fratello mi disse che se ne era andata a vivere con la mamma divorziata a Roma.

Il ruolo unico nel panorama rock (e non solo) dei CCCP nella scena musicale italiana

Nella seconda metà degli anni ’80, i CCCP sono stati una presenza autenticamente disturbante nel panorama musicale italiano. E la stampa nazionale non aveva assolutamente colto il lato creativo
(con quel punk rock essenziale che s’innervava di filastrocche nichilste e pungenti) e analizzato con
attenzione la parte estetica del quartetto. Ricordo titoli incredibili sui quotidiani dell’epoca del tipo: “Risse, russi e rock’n’roll”. Oppure: “Solo sputi e spintoni ai concerti dei CCCP”, “Ecco gli anti-paninari”.

Già all’epoca il loro mondo filo-sovietico pareva uno slittamento temporale verso il passato. L’Italia era una nazione in trasformazione e il processo di americanizzazione era innescato non solo dai blockbuster yankee ma anche, capillarmente, dall’ascesa delle reti Mediaset. I CCCP arrivavano da quella provincia emiliana che era la più filo sovietica del nostro Paese e si nutrivano di quella estetica a piene mani.

Nella mostra Felicitazioni! dei CCCP si fa notare per la sua posizione dominante in una sala praticamente spoglia quel ligneo tavolo ottagonale (già utilizzato dai quattro per lanciare a metà giugno la mostra) attorno al quale si riuniva il PCI reggiano nella sede di Palazzo Masdoni. Sembra rubato dal reparto scenografie del film Dottor Stranamore di Stanley Kubrick e nello stesso tempo sa così di antico che pare davvero arrivare da un’epoca lontanissima.

Non solo la mostra: i CCCP saranno in concerto a Reggio Emilia il 21 e il 22 ottobre

E poi tutte quelle spillette (un tempo ne avevo un cassetto quasi pieno della loro serie) con tutta la simbologia che apparteneva alla band. Una Trabant, un pezzo di muro di Berlino e video installazioni che documentano quel periodo favoloso della band che poi si sarebbe trasformata nel tempo. Ma come ha detto un Giovanni Lindo Ferretti che sembra essersi riappacificato con il mondo musicale in generale: «I CCCP non erano mai “finiti”: alla fine sono tornati fuori in un altro modo e lo vedrete non solo nella mostra Felicitazioni! ma dal vivo presto». Vero, infatti i CCCP – Fedeli alla Linea saranno al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia non solo il 21 ma anche la domenica 22, a grandissima richiesta con il loro Gran Gala Punkettone di parole e immagini.

Escono il boxset, il catalogo e tutta la discografia della band

Oltre alla mostra Felicitazioni! che per chi ha amato i CCCP e i neofiti che magari hanno conosciuto le canzoni della band tramite i loro padri o fratelli maggiori, è in arrivo da domani un favoloso boxset curato dalla Universal Music, FELICITAZIONI! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024, sarà disponibile in versione vinile, cd e box deluxe in edizione numerata e limitata che contiene 18 brani storici dei CCCP. Ma non solo, saranno disponibili anche le ristampe degli album in studio in CD e vinile in una nuova versione rivisitata e molto curato è anche il libro-catalogo di 460 pagine edito da Interno 4.

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