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Music for Change ci ricorda che non è vietato mettere l’impegno nei testi

La quindicesima edizione di Music For Change è stata vinta da acquachiara con il brano “Piacere, Sofia”, ispirato al tema della disuguaglianza e marginalità sociale

Autore Silvia Danielli
  • Il15 Ottobre 2024
Music for Change ci ricorda che non è vietato mettere l’impegno nei testi

Acquachiara, foto di Kristel Pisani Massamormile

È acquachiara la vincitrice della quindicesima edizione di Music For Change, il concorso ideato dall’associazione Musica Contro le Mafie di Gennaro De Rosa. Una manifestazione che va avanti da anni con coraggio e con grande attenzione ai ragazzi, quest’anno ancora più evidente perché costituivano la platea principale del teatro Rendano di Cosenza. Due matinée si sono tenuti infatti il 10 e l’11 ottobre, con gli otto finalisti, tutti di buon livello, che hanno presentato il loro inedito che veniva giudicato dagli artist decider(Joe dei La Crus, Federico Dragogna e Simona Molinari) e dai critical decider (noi di Billboard, Michele Monina e Paolo Talanca) e dai ragazzi di licei, elementari e medie.

Non un inedito qualunque, ma su un tema di impegno civile ispirato alla agenda 2030 dell’ONU. Per arrivarci, ben in 917 avevano mandato la loro candidatura (record di quest’anno) per essere scremati da una prima giuria e arrivare a essere 16, per affrontarsi a coppie sullo stesso tema a distanza. Due settimane di tempo per scrivere, arrangiare e produrre un brano insieme a dei professionisti. Quest’anno per la prima volta a distanza, con la realtà aumentata. E questa cosa ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca, ma solo perché si sapeva che gli anni precedenti i concorrenti erano tutti insieme in queste belle residenze d’artista, i Bocs Art Residenze Artistiche, in legno e vetro che non sarebbero stonate in Danimarca o Svezia e invece erano a Cosenza. Lavoravano insieme a dei professionisti ai loro brani che avrebbero presentato.

Quest’anno, non si capisce come mai, non sono state rese disponibili dalla amministrazione comunale. Così l’indomita organizzazione si è impegnata per lavorare in “smart working” o in augmented reality, appunto. Fornendo tutti i consigli a distanza. Sicuramente utili, però è piuttosto innegabile che lavorare fianco a fianco, sia con gli altri artisti che con i professionisti di lungo corso sia un’esperienza molto diversa. Anche se Gennaro De Rosa ha raccontato: «Abbiamo toccato con mano che il mondo virtuale, la cosiddetta cittadinanza digitale, può essere anche costruttrice di legami sani da consolidare poi nella realtà. L’ho capito guardando i finalisti essere un “Noi” già dopo poche ore di convivenza».

L’impegno nei testi

L’altra considerazione che viene spontanea riguarda il contrasto con il mondo delle classifiche di oggi. acquachiara, ha vinto con il brano Piacere, Sofia ispirato al tema della “disuguaglianza e marginalità sociale”. Un testo delicato che la giovane cantautrice romana ha interpretato senza eccedere mai ma allo stesso tempo con grande convinzione. Non ci si sognerebbe mai di invitare gli artisti nella prima top 10 ad attenersi strettamente a un tema civile e impegnato, quali quelli scelti dai concorrenti. Andavano da quello Rigenerazione e Futuro di Belly Button e il Coro Onda a Migrazione e Popoli di Moà. Dal tema del lavoro affrontato dal rapper Putcare a quello ecologico nel pezzo di Margò. Dal Cyber Risk affrontato con originalità da Valentina Tioli alla parità di genere degli Azi e alla resistenza dei Blue Sex.

Però, insomma, il contrasto con le classifiche è davvero stringente. Per trovare un pezzo dove si parli di qualcosa che vada al di là dei soliti argomenti di “droga-armi-pezzi che cadono” (cit del brano 2023 di Papa V, tra l’altro molto apprezzato) dello “spendere” o del solito soggetto d’amore, oggi come oggi bisogna arrivare alla posizione 26 della top 50 di Spotify, dove troviamo Ghali che torna con Niente Panico.

Un brano dedicato alla mamma ma che parla anche di molto altro. Che già inizia così: “Se non lascio futuro, sono passato per niente/ In quartiere sono assente, ma la mia anima è presente”. Non è assolutamente detto che gli stessi artisti che sono nelle prime posizioni non abbiano affrontato questioni un minimo più complesse. Lo stesso Kid Yugi, oggi al primo posto per il brano di Night Skinny con Capo Plaza e Tony Boy, si è esposto in altri pezzi sull’Ilva di Taranto. Però ecco giusto per dire che, al di là delle costrizioni che non sono mai auspicabili per nessuno, non sarebbe un male provare a esporsi su altre questioni.

A Music for Change gli artisti trovano un’atmosfera davvero favorevole, un po’ in stile X Factor o Amici. Un ambiente che ricorda quello scolastico e che poi veramente non ritroveranno più in nessuna realtà lavorativa (o quasi). Dove se vengono criticati è solo e unicamente per una loro crescita professionale. Qui l’impegno di Michele Monina di Mow Mag, coinvolto fin dalle prime fasi delle audizioni, è stato tangibile.

Durante le due mattinate si è insistito pochissimo sul cercare di puntare sull’arte per allontanare i giovani da altre realtà criminali che è il motivo per cui è nato Music For Change. Musica contro le mafie lo ha fatto direttamente, tramite le canzoni, senza spiegarlo in maniera didascalica.

I premi vinti a Music For Change

Acquachiara vince 10mila euro per realizzare un Tour, grazie a Nuovo Imaie; l’apertura del concerto dell’Uno Maggio Libero e Pensante di Taranto 2025; un mini tour nei festival partner di Music for Change: Musica da Bere (Brescia), Premio Bindi (Genova), Premio Bianca D’Aponte (Caserta), Puedes Festival (Ferrara), Sicily Music Conference (Palermo/Catania), BeAlternative Festival (Cosenza), Mo’l’Estate (Foggia). Inoltre, il ritorno il prossimo anno come ospite main nell’edizione 2025 di Music for Change. E, ancora, l’esibizione a Casa Sanremo sul main stage nella settimana del Festival.

Al secondo posto si è classificata Valentina Tioli con L’Evoluzione e al terzo Moà con Vedrai sarà bellissimo.

Menzione speciale Musica contro le Mafie a Belly Button e il Coro Onda col brano Credo sul tema Rigenerazione e Futuro.

Menzione speciale Club Tenco a Moà.

Premio Rete Doc (1 anno di consulenza editoriale, fiscale, legale e previdenziale con i professionisti della Rete Doc) a Putcare col brano Lavorare stanca.

Premio Musa Factory (con la produzione di un singolo): ad Azi col brano Cromosomi sul tema Parità di Genere e Diritti Lgbtq+.

Borsa di studio presso il C.E.T. – La Scuola di Mogol a Margò col brano Senza fiato sul tema Ambiente ed Ecologia. 

Premio Acep/Unemia Borsa di Studio/Produzione a Margò.

Menzione speciale per il gradimento massimo della platea nei confronti della band dei Bluesex con Precipizio.

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