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Perché oggi vale la pena ascoltare “Canerandagio Pt. 2” di Neffa

Esce oggi il secondo capitolo del progetto del rapper e cantautore che anche stavolta ci sbatte in faccia la realtà

  • Il29 Agosto 2025
Perché oggi vale la pena ascoltare “Canerandagio Pt. 2” di Neffa

Foto di Gabriele Micalizzi

29 agosto, già per molti potrebbe non essere una data felice perché si stanno concludendo le vacanze, immaginate poi se dovesse esserci brutto tempo quanto si potrebbe sguazzare nella malinconia. Eccoci qui, quindi, nel 2025 quando piove in gran parte del Nord Italia e ci si chiede che fare. Mettersi ad ascoltare qualcosa con un mood allegro o buttarsi sul secondo capitolo del ritorno di Neffa, Canerandagio Parte 2? Ovviamente la seconda.

Primo perché di brani scanzonati e piacevoli quest’estate non ne sono usciti troppi (anche se abbiamo visto che i tormentoni in fondo ce l’hanno fatta anche quest’anno). Secondo perché Giovanni Pellino in arte Neffa è un maestro assoluto in fatto di malinconia e questi suoi beat così old school conditi da testi spesso lucidi e pungenti, non possono che farci crogiolare nel desiderio irrealizzabile di un passato sonoro che no, non tornerà presto. Ma almeno ogni tanto può farsi sentire nelle ultime uscite.

Gli ospiti di “Canerandagio” di Neffa

Perché nel secondo episodio di Canerandagio (qui la nostra intervista per il primo capitolo) è ancora più evidente il desiderio di raccontare il presente con acume e realismo. Senza sconti per nessuno, ma soprattutto verso se stesso. E per fare questo Neffa ha chiamato per la maggior parte delle tracce alcuni ospiti che si sposano perfettamente con il senso e il mood dell’album. Jake La Furia (una rima su tutte: “Siamo veterani in mezzo a questi cani”), Nayt, Coez, J-Ax, Kaos, Mahmood e Salmo.

Mentre in quattro tracce c’è lui, lui solo, Neffa, che ci sbatte in faccia la realtà. In Burn Out rappa: “Tempus fugit senti sti lupi/ ti volti e non vedi più balotta e groupie/ i tempi sono cupi”. E ancora: “Non li conto più gli sbalzi che mi portano i down”. Subito risuonano le rime “La tele resta spenta e non la guardo più/ Ho un nodo in gola che è difficile mandare giù”, Aspettando il sole, 1996.

E i beat di Neffa non lasciano certo assopire ma ci fanno battere il piede in diverse tracce. Da Santosubito a Deidellolimpo insieme a Kaos, con barre che sono sferzate piene di ironia e anche di riferimenti al passato. “Ulisse è tornato perché è il funk che lo vuole. Se non capisci le parole”, rappa Kaos. Ed è subito “Se non capisci le parole/If you can’t catch the words”, Puoi sentire il funk, Neffa, anno 1996.

In mezzo c’è un mondo, un mondo in cui a Neffa sembrava essere passata la voglia di rappare. Non di fare musica e di cantare, ovviamente. Ma per fortuna, qualcosa o qualcuno, gliela ha fatta tornare così da pubblicare un disco proprio in una giornata di fine estate. Dove la cosa migliore è assecondare la nostalgia per ricominciare. In fondo, con più speranza.

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