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Tedua si è preso il Forum di Assago e ha parlato di Sanremo e il Paradiso

Dopo le date di Roma e della sua Genova e dopo un disco primo in classifica per mesi, non c’erano molti dubbi sul successo del live de “La Divina Commedia”

Autore Silvia Danielli
  • Il14 Novembre 2023
Tedua si è preso il Forum di Assago e ha parlato di Sanremo e il Paradiso

Tedua in concerto al Mediolanum Forum di Assago il 13 novembre 2023 (foto di Andrea Bianchera)

Alla fine Tedua si è preso il Forum davvero e ha scatenato il suo Inferno. Il suo primo Mediolanum Forum di Assago (Milano), quello di ieri sera. Dopo le date di Roma e della sua Genova e dopo un disco primo in classifica per mesi, non c’erano molti dubbi sul successo del live de La Divina Commedia. La risposta entusiastica del pubblico, uno show denso e serratissimo, con spesso solo poche barre tirate al posto del pezzo intero. Visual e scenografie imponenti. Gli ospiti giusti e non in numero eccessivo. Gli amici della Drilliguria, ovvero Bresh, Disme e Vaz Tè (anche sulle doppie), Federica Abbate, Kid Yugi (che definisce come colui che ha spaccato di più ne La Divina Commedia) BNKR44, Capo Plaza, Paky. Tutti questi sono stati gli ingredienti fondamentali della riuscita.

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Foto di Andrea Bianchera

L’incontro con i giornalisti prima del concerto

L’aveva promesso nell’incontro con alcuni giornalisti nei camerini del Forum: «Ve lo giuro, vedrete uno show incredibile, per questa sera sono carichissimo. Mi preparo da anni. Magari sbaglierò qualcosa, ma non penso», dice con la sua sicurezza che non può in alcun modo dare fastidio e con un asciugamano bianco sulla testa per tutto l’incontro, per il quale chiede scusa. In camerino ci sono gli umidificatori per la voce e la sua fidata vocal coach, Danila Satragno, famosa anche per la storica collaborazione con Fabrizio De André. «Vedete come tutto torna? Perché è la nostra città, Genova». E in effetti tutto tornerà sul palco milanese per Dan-Tedua, dalla Liguria alle vecchie amicizie.

Tedua si prende il tempo di rispondere alle domande dei giornalisti prima del suo incontro decisivo. Anche quelle scontate sul festival di Sanremo e quelle più legittime sull’uscita del Paradiso, il secondo atto dopo La Divina Commedia, Inferno e Purgatorio. «Lo prometto, anzi lo giuro su Rosi (AD di Sony Music Italy, dice ridendo, ndr). Dovevo pubblicare Il Paradiso a novembre ma non sono riuscito perché ero troppo impegnato con il tour. A gennaio devo assolutamente farlo. Anche perché nella giornata di ieri è stato annunciato il suo live il 29 giugno agli I-Days di Milano, il primo di un headliner italiano.

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Foto di Andrea Bianchera

E Sanremo?

Sul festival di Sanremo rimane volutamente ambiguo. «Certo, da una parte sarebbe la degna conclusione ma sarebbe anche troppo. Ho pubblicato un album che è andato benissimo e poi vado lì. Però sarebbe anche troppo. Io ci andrei solo con la canzone giusta». Quindi non è il momento? Lo incalzano in coro alcuni giornalisti. «Non voglio rovinare l’hype del Festival. Non ci sputerei mai sopra. Vediamo. Andrei se avessi un pezzo come A Te di Jovanotti o La Cura di Franco Battiato. Ci andrei se potessi esibirmi davanti al pianoforte. Sapete di cosa vorrei parlare nel mio brano? Dell’ipocrisia della politica estera italiana».

E se dovessi scegliere un artista col quale duettare? «Cesare Cremonini, un pilastro della musica pop italiana. Penso che con lui potrei esprimere appieno il mio lato artistico».

Tanto pop e tanto rock nel live di Tedua al Forum di Assago

In effetti ci sono stati molti sprazzi pop nel live di ieri sera, aperto dall’attore Alberto Onofrietti che ha recitato i versi iniziali della Divina Commedia («L’ho conosciuto sul set del film L’ombra di Caravaggio, ecco le PR utili!», scherza sempre Mario Molinari). Un omaggio a Whitney Houston con I Will Always Love You e i cori. Un’ispirazione dagli show di Kanye West? «Non tanto. Più di John Mayer. Ma sono stati influenzato da talmente tanti spettacoli che ho visto che non saprei risalire alla fonte. Certo, è vero non si vedono spesso, anzi mai, nei concerti rap in Italia».

Ma altrettanti ce ne sono stati di elementi rock, regalati dalla band e soprattutto dalla chitarra di Dibla (che si prenderà lo spazio per un assolo). Portati all’ennesima potenza dalle fiamme “infernali” dei visuals che si sposavano a loro volta con le scenografie curate dallo studio Blearred di Milano, guidato da Jordan Babev e dalla set designer Eleonora Peronetti. Ovvero la “Porta dell’Inferno di Tedua” ispirata alla famosa “Porta dell’Inferno”, opera incompiuta di Auguste Rodin.

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Foto di Andrea Bianchera

Tedua non parla troppo durante il concerto. Ci tiene a mandare un segnale a Shiva, senza entrare nel merito della vicenda. «Non giudico quello che è successo. Ma anche voi non dovete giudicare troppo noi ragazzi dal percorso difficile. Voglio solo mandare un po’ di calore a un ragazzo che si trova in questo momento in una situazione decisamente complicata».

Momento nostalgia

Molti i dettagli durante il concerto. Alcuni possono apparire secondari ma in fondo non lo sono per niente. Per esempio, i mash-up di video del passato che vengono mostrati sugli schermi con funzione di raccordo tra un momento e l’altro dello show. Il Forum letteralmente impazzisce a vedere Tedua con uno stile decisamente diverso da quello di oggi. Ovviamente più ingenuo e schietto. Giovanissimo, con i capelli corti, mentre si esibisce tra i caruggi della sua Genova con gli amici di sempre. Ci sono Bresh, Vaz Tè, Izi (che ieri sera non c’era ma era salito sul palco di Genova). Rkomi, il suo coinquilino di Milano, invece, non si vede mai. C’è tanto di lui, Tedua, un artista che è riuscito a imporre uno stile personalissimo di flow con una personalità unica. E che, se sbaglia, davvero, a lui glielo si perdona.

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