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Tra prime volte e grandi ritorni: il 2024 in dieci concerti

Quello appena passato è stato un anno frenetico dal punto di vista dei live. Ecco i 10 show scelti dalla redazione di Billboard Italia

Autore Billboard IT
  • Il29 Dicembre 2024
Tra prime volte e grandi ritorni: il 2024 in dieci concerti

Taylor Swift a San Siro, Tas Management

Un anno si può raccontare in svariati modi. Uno di questi è la musica. Quella del 2024 è stata un’annata incredibile per i concerti. C’è chi ha battuto ogni record con un tour interminabile, chi per la prima volta si è esibito nel nostro Paese e chi, dopo anni, è tornato su un palco. La redazione di Billboard Italia ha scelto 10 live, tra Italia e resto del mondo, che hanno avuto un significato particolare per chi ha potuto parteciparvi. Con l’augurio che nel 2025 ci siano altrettante occasioni di ascoltare così tanta musica dal vivo.

Cosmo – Tour nei club

Marco Jacopo Bianchi è da premiare solo per la sua proposta di mettere un bollino sugli obiettivi dei telefonini delle migliaia di persone che sono andate a vederlo dal vivo. Nessun ritiro obbligato o chiusura in una busta sigillata. Stava alla coscienza di ognuno ed ha funzionato. Il concerto all’Alcatraz di Milano dell’11 aprile (qui il report) è stato tutto da ballare, senza sosta e grazie alla complicità di Alessio Natalizia (di recente con Cesare Cremonini) abbiamo assistito anche a un ritorno dei ritmi spezzati del breakbeat e della progressive house. (Tommaso Toma)

Taylor Swift – San Siro

L’Eras Tour ha incantato per due notti lo stadio San Siro con la sua struttura scenografica, che permetteva atmosfere sempre differenti, i 16 cambi di costume, una band affiatata sul fondo palco e ben 15 ballerini. E Taylor Swift si è dimostrata un’irresistibile performer e una ballerina perfetta nelle mosse, ma spontanea e senza dare l’impressione che sia animata da quella perfezione tipica de k-pop. “Sei bellissima”, hanno cantato in coro le migliaia di swifties. E noi anche.

Taylor Swift - concerto Milano San Siro - foto di TAS Right Management - cop
Taylor Swift dal vivo a San Siro il 13 luglio 2024 (foto di TAS Right Management)

Stray Kids – I-Days Milano

Il concerto del 12 luglio all’Ippodromo SNAI La Maura di Milano è stato il più grande evento K-pop (finora) avvenuto nel nostro Paese. I protagonisti sono stati gli Stray Kids, una delle band maschili di maggiore successo del genere. La pioggia torrenziale, fermatasi magicamente pochi minuti prima dello show, ha rovinato solo in parte l’atmosfera. Lo spettacolo, un concerto di quasi due ore, è stato un greatest hits della discografia degli otto artisti coreani. Nessuna anticipazione del loro album ATE che sarebbe uscito di lì a poco, ma comunque un evento da ricordare per gli oltre settantamila fan italiani ed europei che si sono radunati a Milano. Speriamo sia solo l’inizio. (Samuele Valori)

Nick Cave & The Bad Seeds – Unipol Forum Milano

Un’unica data italiana per Nick Cave & The Bad Seeds, per un concerto che è stato a tutti gli effetti, una cerimonia laica. Un profeta, un crooner, un “Wild God”. Un evento religioso e profano allo stesso tempo durante il quale l’artista australiano non si è risparmiato e si è donato completamente al pubblico, così come Warren Ellis. Red Right Hand per ovvi motivi è stato uno di quei momenti. By the order of Nick Cave. Ah, in apertura c’erano i Murder Capital. (SV)

Nas – Fabrique

Nel 2024 una pietra miliare dell’hip hop ha spento 30 candeline e Nas ha voluto festeggiare i tre decenni di Illmatic facendo un regalo a tutti i suoi fan: un world tour che a fine ottobre ha fatto tappa anche a Milano e che ci ha ricordato che finché ci saranno artisti come lui, non potremo dire Hip Hop Is Dead. Appena Nas sale sul palco del Fabrique, la sensazione è quella di assistere alla manifestazione tangibile di un pezzo di storia e, soprattutto, di non essere più nel luogo in cui ci troviamo. “Non a Berlino ma a Carpi”, dicevano i CCCP. Beh, quella sera d’autunno siamo stati non a Milano ma a New York. Le liriche e il racconto per immagini ci hanno infatti catapultato per poco più di un’ora in quella città che non dorme mai (perché si sa, “I never sleep, ‘cause sleep is the cousin of death”) e che dal 1994 Jones ha saputo raccontare come pochi. Un momento davvero memorabile, tra i migliori dell’anno per tutti gli amanti della cultura. (GV)

Club Dogo – San Siro

Il rap a San Siro è ormai un fatto sdoganato (la prossima estate ci saranno anche Marracash – per ben due date – e Lazza), ma vedere salire sul palco più importate della città i Club Dogo (reduci di dieci sold out al Forum) nell’anno della loro reunion per quello che sembrava il loro ultimo tango a Milano ha fatto un certo effetto. Quello del 28 giugno alla Scala del calcio è stato il finale leggendario che un gruppo mitologico meritava. Quasi 40 pezzi (tutti iconici) in scaletta, la Dogo Gang riunita sul palco, la rivincita su chi pensava che tutto questo fosse impossibile e la consacrazione definitiva del Rap con la R maiuscola.

Ma le vere lacrime sono arrivate sul finale: le note di All’Ultimo Respiro hanno accompagnato l’immagine che ha sancito la fine di un capitolo a cui mancava un tassello e che per questo doveva riaprirsi, per loro e Per la gente: il Duomo sullo sfondo e la bandiera del cerbero che brucia, ma senza spegnersi mai. Esattamente come la fiamma della storia e della legacy dei Club Dogo. Perché anche se “avevano detto che sarebbe passata con l’età”, la leggenda del Dogo resterà per sempre. Fino All’Ultimo San Siro. (GV)

James Blake – Festival of the Sun, Casole d’Esola

Nel 2024, per un concerto ci può essere qualcosa di migliore di una sorpresa? Sì, che sia il live di uno dei tuoi artisti preferiti senza che tu te lo possa aspettare.

È il 21 giugno, siamo in Toscana, nel delizioso paesino di Casole d’Elsa e c’è una piccola folla davanti alla Chiesa principale di Santa Maria Assunta. Le persone non sanno davvero chi potrà suonare perché sul tabellone di questo Festival Of The Sun sono solo indicati dei live ma senza i nomi dei protagonisti. Certo il principale ideatore e organizzatore è il guru dei produttori, Rick Rubin ed è coinvolto in prima persona anche Jovanotti che ha avuto il compito di fargli scoprire queste zone quando registravano assieme, ma di più non si sa. Dopo l’esibizione di Krishna Das, artista americano che presenta le sue preghiere devozionali indù in forma musicale, a salire sul palco è davvero e niente meno che James Blake. Davanti a lui, ci sono il suo piano e la sua loop station. Dietro una vetrata colorata filtrano i raggi del tramonto mentre James Blake intona Retrograde e Limit To Your Love. Ma il cantautore non sente bene la sua voce e si interrompe. Ricomincia. E tutto sempre molto realistico. Perfetto nella sua imprecisione. Chissà se l’anno prossimo ci sarà almeno un briciolo di questa magia. (Silvia Danielli)

A$AP Rocky – Soundstorm 2024, Riyad

Ci sono concerti che ti abitui a perdere e non ci credi più che un giorno potrai recuperarli. Uno di questi è sicuramente quello di A$AP ROCKY, che doveva venire in Italia nel 2018 per un live attesissimo che venne cancellato perché lui era stato arrestato in Svezia per aver aggredito un fotografo (ok, non era esattamente una scusa). Così anche quando doveva esibirsi sul Big Beast, il palco principale (e mastodontico) di Soundstorm a qualche decina di chilometri da Riyad in Arabia Saudita, il sospetto che fosse troppo bello per essere vero è venuto a molti (sicuramente alla sottoscritta). Invece Rakim arriva e presenta uno show di grande impatto, soprattutto rispetto a quelli di molti altri colleghi rapper, più bravi su disco che dal vivo. Che poi l’impatto, ovviamente, lo crea tutto lui con il suo carisma totale da fashion icon con attitude da ribelle di Harlem che probabilmente (si spera) non perderà mai. Così porta i suoi capisaldi da Praise da Lord a Everyday fino a Love$ick. E alla fine saltella felice su Jump Around dei Public Enemy e Smells Like Teen Spirit dei Nirvana. Si è esibito davvero, anche se è sembrato un sogno. (SD)

Zucchero – San Siro

Non sono queste le sere d’estate che saranno dimenticate. Perlomeno non facilmente per i 45mila spettatori che il 4 luglio hanno riempito un San Siro sold out per l’ultima data italiana del tour di Zucchero negli stadi. Si ha davvero la sensazione di una “data-evento”: per questa gente Fornaciari è una leggenda alla pari di Vasco Rossi. Ancora una volta la simpatia di Zucchero lo riconferma per l’emiliano verace e di cuore che è sempre stato. (Federico Durante)

Lana Del Rey – I-Days Milano

Non solo nei suoi dischi ma anche davanti a 67mila persone Lana Del Rey riesce ad essere carezzevole come un bicchiere di vin brulè davanti al camino in montagna o come un margarita al tramonto al mare d’estate. Nonostante i modi semplici, Lana è un’autentica diva. I gesti lenti e misurati tipo regina d’Inghilterra fanno quasi sembrare che il suo corpo e la sua voce siano due entità distinte. A volte pare che canti quasi senza muovere le labbra. Ciononostante, l’impatto del live è potente. (FD)

Lana Del Rey - I-Days Milano - concerto - recensione - 5
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