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Festival Balamondo, gli incontri impossibili del liscio

Cosa hanno in comune le aie romagnole con le avanguardie noise newyorchesi di Marc Ribot, la tradizione romagnola con le milonga dei Gotan Project, un classico di Raoul Casaedei e il funk di Roy Paci? C’è un lungo festival diffuso, curato dal figlio di Raoul, Mirko, che prova a dare una risposta: il liscio, la club culture prima della club culture

Autore Billboard IT
  • Il9 Luglio 2021
Festival Balamondo, gli incontri impossibili del liscio

(Fonte: ufficio stampa)

Dal virtuoso francese della fisarmonica Richard Galliano al jazzista italiano di fama internazionale Paolo Fresu, dagli interpreti per eccellenza del ‘nu tango’ Gotan Project al bassista funk Al Di Meola, sino al pop ‘globale’  dei Les Negresses Vertes, sono diversi gli artisti che si incontrano al festival Balamondo.

Linguaggi differenti, mondi lontanissimi, per citare il testo di una delle più seducenti canzoni di Franco Battiato. Artisti che intrecciano la loro identità in trasformazione con quella della via italiana alla world music per eccellenza. Il liscio dell’Orchestra di Mirko Casadei, il figlio di Raoul, che da anni sperimenta le possibilità di fare delle aie romagnole un laboratorio sonoro. Fuori dalla cartolina e dalla consuetudine. L’occasione è il festival Balamondo, che si svolge a Rimini ogni anno in settembre. Questo è nato proprio da una visione di Raoul. Erede del lascito culturale dello zio Secondo, ha provato a esaltare quella capacità naturale del liscio di mettere in relazione musiche diverse.


Festival Balamondo, l’appuntamento è dall’1 al 4 settembre a Rimini

Così è successo che ad affiancare gli orchestrali di Mirko Casadei sia salito sul palco il chitarrista Marc Ribot, uno dei protagonisti della scena avantgarde newyorchese. Uno che ha suonato con Laurie Anderson, Elvis Costello e Vinicio Capossela, solo per fare qualche nome.

«La Mirko Casadei POPular Folk Orchestra  è una grande orchestra», dice il musicista, che con loro ha interpretato dal vivo tanti classici della tradizione romagnola. «Conosco e apprezzo il liscio, soprattutto per l’uso di uno strumento straordinario come la fisarmonica. La scorsa estate mi sono unito all’orchestra di Mirko Casadei». Un incontro apparentemente impossibile? «Io non penso, quando collaboro con un artista, in termini di personalità», dice Ribot. «Io penso in termini di canzoni e a quale è il loro significato. Quando io, o qualsiasi altro musicista, suoniamo una canzone, noi ne cambiamo il significato. Io provo ogni volta a dare ai brani nei quali suono un senso nuovo, diverso da quello originale. Sperando che agli ascoltatori piaccia». Così folle di ballerini, star riconosciute delle lunghe notti della Riviera, hanno volteggiato seguendo le distorsioni della sua chitarra che improvvisava sulle polke e le mazurke eseguite dall’Orchestra.


Quest’anno il Balamondo dura un’intera stagione, con una serie di appuntamenti in diversi posti della Riviera, che culmineranno dall’1 al 4 settembre a Rimini.

L’inaugurazione è stata il 2 luglio a Cervia. Ospiti dell’Orchestra il bandoneonista Daniele di Bonaventura e il trombettista Roy Paci, che ha mescolato il suo spirito funk latino con le radici della musica romagnola. Risultato, una versione “bandistica” di Romagna e Sangiovese. Un super classico dell’orchestra di Raoul e una interpretazione in siciliano di un altro brano simbolo del liscio, Appassiuneda. Una di quelle canzoni che hanno fatto palpitare più di una generazione, quando la danza, ancora prima della club culture, era il territorio della seduzione.

Tra i tanti ospiti anche Fabrizio Bosso, Gianluigi Trovesi e i Les Negresses Vertes

A metà estate, il 15 agosto, giorno del compleanno di Raoul, il viale tra Cesenatico e Gatteo Mare, dove sorge la casa di famiglia, diventerà una gigantesca arena all’aperto, per una celebrazione sotto le luminarie che riportano le parole di Romagna Capitale.

«Durante l’estate dialogheremo con artisti che arrivano da ogni angolo del pianeta. Con molti di loro, al di là delle latitudini, c’è uno spazio emotivo comune. Quello delle bande di paese, dove tanti di questi grandi virtuosi si sono formati, eseguendo un repertorio popolare nel quale il liscio ha sempre avuto un ruolo importante. Paolo Fresu, che ha suonato con la nostra orchestra molto spesso, ha detto che ha imparato le ‘basi’ del suo strumento suonando le mazurke alle feste di piazza. E sono moltissimi quelli che hanno iniziato facendo il mestiere di orchestrali nelle balere».


Tra i tanti ospiti di Balamondo, l’improvvisatore jazz Gianluigi Trovesi, Fabrizio Bosso, la band francese ricca di echi tzigani Les Negresses Vertes, i cubani Sorah Rionda e Ernesttico. Il programma completo è su www.balamondo.it.

Articolo di Pierfrancesco Pacoda

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