Hip Hop

Gemitaiz e “QVC9”: «Rappo sulle mie basi, ma lo scambio di idee è vitale»

La serie Quello che vi consiglio è giunta al nono atto, in cui Gemitaiz fa felice se stesso (con le proprie produzioni) e i fan più esigenti

Autore Filippo Motti
  • Il6 Novembre 2020
Gemitaiz e “QVC9”: «Rappo sulle mie basi, ma lo scambio di idee è vitale»

Gemitaiz / ph: Luca Grottoli / stylist: Yosephine Melfi

Quentin Tarantino ha ribadito spesso l’intenzione di fermare la propria filmografia una volta tagliato il traguardo dei 10 titoli. Non sappiamo se varrà lo stesso per Gemitaiz, arrivato al nono capitolo di QVC, saga fra le più amate della storia del rap italiano. Di certo l’immutato fascino di un appuntamento che l’ampia fan base del rapper di Tanta Roba aspetta quasi quanto un disco non è sbiadito.

Se poi il risultato finale non rigetta né il passato né il futuro di Gem, c’è da augurarsi che ce ne siano altri 20.


QVC9 è una summa pulsante di skills arcinote, passaggi intensi e lacci alla sua storia che si dispiega lungo 18 pezzi ricchi di materiale.

Siamo certi che sentire ad un certo punto l’eco di I Don’t Like farà saltare molti dalla sedia. Lo stesso si può dire dei numerosi kick in rima sui denti delle ratas del game italiano, che esaltano i brani solisti. Riuscire poi ad ammutolire con l’autoironia è davvero una lezione di stile («C’avete solo una cosa più di me: i capelli»).


“Gemitaiz è tornato”, hanno commentato in molti su Instagram in mattinata. Lo fa con un pugno di ospiti importanti, da Ensi a Fabri Fibra, da Gemello a Emis Killa. E, ovviamente, l’inseparabile compagno di successi MadMan.

Ad impreziosire il tutto, la raffinata cover realizzata da Oh de Laval, artista polacca classe ’90, originaria di Varsavia. Proprio da lei parte la nostra chiacchierata telefonica con Gemitaiz.

L’artwork di Oh de Laval fa un certo effetto. Come siete entrati in contatto?

L’ho beccata su Instagram tramite una mia amica che aveva condiviso un suo quadro. Mi è piaciuto particolarmente come dipinge e sono andato a guardare gli altri lavori, poi le ho scritto se era disposta a fare questa cosa.


Outro In The Night: «La vostra salsa non la bevo, che dite solo “troie” e siete tutti fidanzati. Non avete rispetto per le donne, le vostre donne ancora meno». Forse una delle prime volte in cui un rapper con la tua visibilità prende il tema così a viso aperto. Il movimento dovrebbe rinegoziare i propri codici legati al femminile?

Guarda, la questione è sicuramente soggettiva. Questa musica nasce in America, dove il termine “bitch” è sempre stato una via di mezzo. Qualche volta può sembrare offensivo, altre volte invece no, quasi fosse un complimento. Ovviamente non lo è, siamo tutti d’accordo. Ma in America quando le ragazze tra di loro si fomentano usano frasi come “i’m a bad bitch”. Non è come darsi della puttana. Ha assunto tutta una serie di significati che non puoi riportare qui letteralmente. Qui non ci si esprime così. A Roma ad esempio si usa fijo de na mignotta, quando uno ci vede lungo ed è sveglio. Può sembrare dispregiativo, ma alla fine è un complimento. Non stanno offendendo tua madre. Diciamo che ci sono cose che non puoi riportare pari pari nella nostra cultura e nella nostra musica.

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01 – QVC9 (prod. Gemitaiz) 02 – Noi siamo così (prod. Bijan Amir) 03 – Mama feat. Nitro (prod. Ombra, Polezsky) 04 – Mondo di fango (prod. Gemitaiz) 05 – In una benz feat. Fabri Fibra (prod. Mixer T) 06 – Fuck/Peace (prod. Mixer T) 07 – Alright feat. Emis Killa, Geolier (prod. Sine) 08 – Marte feat. Izi (prod. PK) 09 – Russian Roulette (prod. Bobby Kritical) 10 – Fair feat. MadMan (prod. PK, Ombra) 11 – Rollercoaster feat. Carl Brave (prod. Mixer T) 12 – Più di così feat. D’African (prod. PK, Kang, Ombra) 13 – Money Money feat. Speranza, Ensi (prod. Gemitaiz) 14 – <3 (prod. Mace) 15 – Ehy feat. Priestess, Chadia Rodriguez (prod. Gemitaiz) 16 – Si va pt. 3 feat. Gemello, Mystic One (prod. Mixer T) 17 – Trap Emo RMX feat. Achille Lauro (prod. Gemitaiz) 18 – Outro In the Night (prod. Gemitaiz)

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In Mondo di fango ti viene fatta una domanda: “A che servono gli artisti?”.

Mi riferivo ad una cosa che avevo visto da qualche parte. Penso si trattasse di un film ma non sono riuscito a ritrovarla. Si vede questa donna che chiede ad un uomo “Sei un artista?”. Lui risponde di sì, e lei gli fa “le mie condoglianze”. In questo periodo nessuno riesce a dare un peso o un valore al mio lavoro, o a quello di uno scultore o di un pittore. È il caso dei cantanti, degli attori di teatro ecc… Il nostro mestiere oltre a fare uscire la musica è suonare. Capisco che per chi fa una vita più difficile, anche economicamente, possa risultare una cosa presuntuosa sentire un artista lamentarsi perché gli sono saltate 50 date e non suona da un anno e mezzo. Ma in realtà, come a qualcuno manca qualcosa, a noi manca quello. Non c’è nessun motivo per cui dovremmo nasconderlo.

La tua generazione (artisti come Ensi, Emis Killa, MadMan..) ha fatto di tutto per custodire la rap culture. Tuttavia, il pubblico che anche voi avete contribuito ad educare sembra il vero punto debole del rap italiano. Cosa è andato storto?


Non te lo saprei dire. Piano piano col fatto che cresceva il pubblico di numero ho avuto l’occasione di rendermi conto di determinate cose, ma non so da quando è cominciata ad esserci meno attenzione. Viene trattato tutto con più superficialità. Il problema è dato anche dalla quantità delle cose che escono. È anche un bene che ci sia tanta musica da sentire, ed è normale che ci sia meno attenzione su un singolo lavoro. Ne escono troppi. Io stesso che passo giorni interi su Spotify faccio fatica a stare dietro a tutto.

QVC è un’ottima opportunità per immergersi nei tuoi ascolti. Gli stessi riferimenti sono molto eterogenei: nello scorso riprendevi Bad Bunny, questa volta Chief Keef, per dire. Dove hai rivolto l’orecchio per il nono capitolo?

In realtà non sento mai determinate cose per trarre ispirazione. Semmai quando mi rendo conto che qualcosa mi piace, mi influenza dopo. Ho ascoltato tantissimo D’African, questo ragazzo mezzo americano mezzo nigeriano che ho messo nel disco (nel pezzo Più di così, ndr). Lui sta a Houston, spacca da morire e non lo conosce nessuno. In generale ho sentito tanto, tanto rap, da Young Thug a Lil Keed fino a Drake e Future, che per me è una cosa unica. Nell’ultimo periodo poi è uscito il disco di Ty Dolla $ign, una bomba.

Molti artisti sostengono che dietro ad un progetto ci sia un massiccio lavoro di selezione del materiale. Nel 2018 avevi dichiarato che per Davide avevi scritto solo i 15 pezzi che poi sono finiti in tracklist. È rimasto quello il tuo metodo di lavoro?

Sì, quando vado in studio a registrare è difficile che poi quel pezzo non esca. Succede davvero raramente.


Qualche tempo fa Russ aveva preso le distanze dal resto della scena americana, forte del fatto che si scrive, produce e mixa i progetti da solo. In QVC9 ci sono 6 brani prodotti da te, e una tua base (Specialist, ndr) è finita nel disco di Ensi. Dobbiamo aspettarci un disco self made firmato Gemitaiz?

Spero di riuscire di arrivare ad un livello per la quale mi appago da solo musicalmente, e non è facile. Anche perché lo scambio e l’energia che ti dà lavorare insieme mentre suoniamo in 4 o 5 per me è fondamentale. Sarebbe riduttivo fare tutto da solo, e perderei quelle sfaccettature che guadagno lavorando con altre persone. Per quel che riguarda Russ ha detto una bella cazzata. Ci sono un sacco di artisti che fanno lo stesso, da J Cole ad Anderson .Paak che suona pure la batteria mentre canta. In Italia abbiamo anche Salmo. Mauri se la canta e se la suona da solo sul palco da un bel po’ di tempo.

Gemitaiz / ph: Luca Grottoli / stylist: Yosephine Melfi

Hai una grande passione per la techno. Porterà ad un progetto?

Sì, faccio delle tracce techno, le produco, e mi piace. Magari un giorno le metterò su Spotify, ma non con il mio nome. Non sapranno mai che sono io.


Gemitaiz, Gemello e Mystic One si sono ritrovati per la terza parte di Si Va. Che sensazioni hai provato?

Dopo aver scritto quella strofa ho chiamato spontaneamente Andrea (Ambrogio, ndr) e Gabriele (Clemente, ndr) per dirgli “Famo sta cosa”. Erano 4/5 anni che Mystic One non faceva uscire qualcosa. Siamo stati in studio insieme una notte intera, è stato bellissimo, come dovrebbe essere.

La più grande soddisfazione che ti sei tolto con QVC9?

Senza dubbio il fatto che ci siano le mie produzioni dentro.


Ascolta QVC9 di Gemitaiz

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