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18 anni fa moriva George Harrison: le sue 5 canzoni più belle

Era il 29 novembre del 2001 quando George Harrison ci lasciava, all’età di 58 anni. Ecco 5 suoi brani che non dimenticheremo

Autore Benedetta Minoliti
  • Il29 Novembre 2019
18 anni fa moriva George Harrison: le sue 5 canzoni più belle

Bruce Mcbroom © Apple Corps LTD

Era il 29 novembre del 2001 quando George Harrison ci lasciava, all’età di 58 anni. Quando i Beatles si sciolsero, nel 1970, aveva solo 27 anni. Da quel momento decise di proseguire la carriera da solista, affiancandola a quella di produttore. Era considerato da tutti il più solitario e riservato del gruppo.

Durante gli anni trascorsi insieme ai Fab Four scrisse 25 canzoni e, dopo lo scoglimento della band, realizzò il suo primo album solista, All Things Must Pass, contenente molti brani che non erano stati pubblicati negli ultimi album dei Beatles. A questo primo progetto collaborarono, tra gli altri, Ringo Starr, Eric Clapton e Tom Petty.

Per ricordarlo, in occasione del diciottesimo anniversario della sua morte, noi di Billboard Italia abbiamo scelto cinque tra le più belle canzoni scritte da George Harrison.

Don’t Bother MeWith the Beatles (1963)

Questa è la prima canzone composta da George Harrison ad apparire in un disco dei Beatles, With the Beatles nella versione originale, Meet the Beatles in quella americana del 1964. In questo caso, Harrison è anche l’interprete del brano, come voce solista. Il chitarrista scrisse la canzone mentre era malato, a letto, in una stanza d’hotel a Bournemouth, in Inghilterra.

Harrison considerava questa prima canzone come un esercizio, per capire se era in grado di scrivere un brano. Don’t Bother Me, però, non ha mai riscosso grande considerazione da parte del cantautore. Infatti, non l’ha neanche menzionata nella sua autobiografia I, Me, Mine, dove ha analizzato ogni sua composizione nei Beatles. I Fab Four, inoltre, non hanno mai suonato la canzone dal vivo.



Within You, Without You – Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band

Seconda traccia composta da Harrison, dopo Love You To, secondo gli stilemi della musica classica indiana, Within You, Without You è ispirata al suo soggiorno in India, nel settembre-ottobre 1966. Il brano è stato registrato a Londra, senza l’apporto degli altri Beatles. La canzone contiene vari strumenti tradizionali indiani ed è stata incisa insieme ai membri dell’Asian Music Circle.

Il brano ha ricevuto pareri discordanti da parte della critica musicale: alcuni hanno definito la canzone noiosa e pretenziosa, mentre altri hanno ammirato la sua autenticità musicale, considerando il messaggio filosofico del brano il più significativo di Sgt. Pepper’s.



While My Guitar Gently Weeps – The Beatles (1968)

La canzone, inserita nel White Album, dimostra la crescita a livello di songwriting di Harrison. Si tratta di uno dei brani della band che ospita contribuiti di alcuni grandi nomi della musica mondiale: la chitarra aggiunta, infatti, è di Eric Clapton (anche se il chitarrista non figura ufficialmente accreditato nel brano).

L’ex Beatles ha composto questa canzone come un esercizio ispirato all’I Ching cinese ed esprime il suo rammarico per le potenzialità inespresse del mondo verso l’amore universale.



Here Comes the Sun – Abbey Road (1969)

Forse non tutti sapranno che Here Comes the Sun, uno dei brani più famosi dei Beatles, è stato composto da George Harrison. Il chitarrista, in quel periodo, stava attraversando un periodo piuttosto difficile della sua vita. Nella primavera del 1969, l’ex Fab Four, dopo aver fatto ascoltare alcuni nastri a Eric Clapton, si riposò con lui in giardino. È in quella giornata di sole, in totale relax, che a Harrison venne l’ispirazione per questa canzone, dedicata proprio al sole.

Il brano, considerato uno dei migliori composti da George Harrison, è stato registrato senza John Lennon che era ancora ricoverato in ospedale dopo un incidente stradale.



Something – Abbey Road (1969)

Something è considerata, insieme a Here Comes the Sun, una delle migliori composizioni di Harrison. Il singolo ha ottenuto un grande riscontro commerciale, piazzandosi al primo posto della Billboard Hot 100 negli Stati Uniti. La canzone ha riscosso un successo così imponente da essere interpretata da oltre 150 artisti, tra cui: Elvis Presley, Frank Sinatra, Bob Dylan e Julio Iglesias. Something, inoltre, è la canzone dei Beatles più coverizzata dopo Yesterday.

Harrison disse sulla canzone: «Avevo un momento libero mentre Paul stava facendo qualche sovraincisione, così me ne andai in una stanza vuota ed iniziai a scrivere. Questo è tutto quel che feci, eccetto per la sezione mediana, che richiese un po’ più di tempo. Non finì sul White Album perché avevamo già finito le altre tracce».



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