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Malerba: «Non chiamatemi tiktoker, sono una cantante»

Malerba prima di essere una star di TiktTok è una giovane cantante che ha finalmente trovato la sua strada. La nostra intervista

Autore Benedetta Minoliti
  • Il10 Aprile 2021
Malerba: «Non chiamatemi tiktoker, sono una cantante»

Malerba, foto di Francesco Paolucci

Sono diversi i giovani artisti che, grazie a TikTok, hanno raggiunto il successo in questi ultimi anni. Se uno tra i primi, in Italia, è stato Random, Giorgia Malerba, in arte solo Malerba, ha ottenuto in brevissimo tempo un numero di follower e di like impressionante.

Quello che però Giorgia ci tiene a sottolineare è che lei, prima di essere una tiktoker, è una cantante. Infatti, canta fin da piccola e la passione per la musica viene prima di qualunque altra cosa. Ma non solo, perché sui suoi social, oltre ad intrattenere il suo pubblico con video divertenti, tratta anche tematiche importanti, come ad esempio il catcalling, di cui si è parlato molto nell’ultimo periodo.


Malerba, dopo aver pubblicato i suoi primi singoli Loco con te e NO GOOD, in collaborazione con MamboLosco, è tornata con il suo nuovo brano, Il mio riflesso, dedicato a suo fratello Tommaso, con cui ha un ottimo rapporto.

Noi l’abbiamo incontrata, su Zoom, per parlare del suo nuovo singolo, ma anche per scoprire qualcosa di più su di lei, dal suo rapporto con i social a quello con la sua città natale.


Su TikTok hai più di 2,5 milioni di follower. Qual è il rapporto con chi ti segue e come hanno reagito ascoltando la tua musica?

Penso sia stato compreso da molti ma non da tutti. Io ho iniziato a cantare ben prima di TikTok: avevo solo 4 anni! Chi mi conosce bene sa quanto sia grande la mia passione e quanto io voglia portare avanti questo progetto nella vita. Ho iniziato a utilizzare la piattaforma per divertirmi soprattutto! Comunque sono convinta che riuscirò a far capire a tutti che sono una cantante, prima che una tiktoker.

Parlando invece del tuo ultimo singolo, Il mio riflesso, lo hai dedicato a tuo fratello. Il brano ha sonorità molto diverse rispetto ai brani che hai pubblicato precedentemente.

Ho sempre desiderato dedicare una canzone a mio fratello. L’ho sempre cercata in brani scritti da altri ma non riuscivo a trovarla. Quindi mi sono detta “perché non scriverla io?”. Il mio riflesso ha sonorità diverse perché ho ascoltato davvero tanti generi in questo periodo che alla fine mi hanno influenzato.


È un brano che rispecchia maggiormente quello che vorresti fare?

Senza dubbio mostra un lato di me che mi piace molto e, anche a livello di scrittura, riesce a raccontare meglio chi sono. Tra l’altro questa canzone è nata in pochissimo tempo, l’ho scritta due mesi fa e le parole sono uscite da sole. L’ho voluta pubblicare subito perché mi sentivo pronta, soprattutto a farla ascoltare al mio pubblico, a cui per ora è piaciuta.

La dedica a tuo fratello, con cui hai un legame fortissimo, può essere considerata universale?

Sì, certo. L’obiettivo è chiaramente quello di fare una bella dedica a lui, ma vorrei riuscire ad arrivare a più fratelli e sorelle possibile, di modo che riescano a dedicarsi questa canzone a vicenda.


Dall’indie alla trap, Malerba ascolta di tutto

Hai detto che ascolti tantissima musica, quindi quali sono i tuoi ascolti?

Ascolto molto indie e pop. Sono una super fan di Carl Brave, ad esempio. Adoro anche Vasco Rossi, Baglioni e Cocciante, perché sono cresciuta con loro. Ascolto anche la trap, soprattutto Sfera Ebbasta. Mi piace spaziare e ascolto tutto, indipendentemente dal genere e da chi lo fa.

Tornando a parlare del tuo ultimo singolo, mi sembra tu abbia una forte esigenza di sperimentare.

In realtà no. Questa volta ho deciso di farlo perché volevo capire me stessa e che cosa volessi fare. Sicuramente il mio obiettivo è quello di inquadrarmi su un genere preciso. Magari, quando pubblicherò l’album, potrei proporre anche dei brani con sonorità diverse tra loro, ma voglio prendere una strada e farla mia.


A proposito di prendere la propria strada, tu hai partecipato alle selezioni finali di Amici nel 2019. Hai detto che non eri ancora pronta perché non avevi trovato il tuo “binario” da seguire. Pensi di aver capito qual è la direzione giusta da seguire?

Assolutamente sì. Non penso di dover avere una strada tracciata da seguire, ma mi sono resa conto che è fondamentale, perché solo così riesci a far capire alle persone chi sei e cosa vuoi fare. Io non ero pronta, ma mi sono preparata tanto e sento di aver trovato la strada giusta. Al momento, comunque, non ho in programma di tornare ad Amici, anche se non lo escludo in futuro.

Parlando di TikTok, come tanti ti sei iscritta durante il primo lockdown. Ma se non ci fosse stata questa piattaforma, come avresti provato a farti conoscere?

Se non avessi avuto i social, che oggi sono importantissimi, non avrei sicuramente abbandonato la musica, anzi. Probabilmente avrei continuato a farla da sola, in casa, e avrei riprovato con i talent. Io sono dell’idea che per emergere, se lo si desidera davvero, devi assolutamente trovare una strada, che siano i social o altro.


Trattare tematiche difficili, è bene farlo anche sui social

Tu sei nata a Terni. Dal punto di vista della tua formazione cosa ti ha dato questa città? Senti l’esigenza di spostarti per continuare a fare la tua musica?

La mia città non mi ha dato nulla dal punto di vista musicale. Proprio zero. Infatti sono dovuta per forza andare via, perché le opportunità sono altrove. Ho studiato molto in giro, da Viterbo a Roma, e pochissimo nella mia città. L’esigenza di viaggiare c’è, per qualsiasi cosa, perché mi rendo assolutamente conto che le opportunità vere si trovano altrove, lontano da casa.

Vorrei parlare un po’ di te, perché ho letto che sei stata vittima di body shaming quando eri più piccola.

Sì, ma non lo definirei proprio body shaming. Alle medie ci sono state delle battutine dei ragazzini, che ci sono sempre e sempre ci saranno. Purtroppo a quell’età si è spesso troppo piccoli per capire che le parole possono ferire tanto, soprattutto in un periodo in cui ci si sta formando.


Sui tuoi social parli di questi argomenti? Ad esempio, in questi giorni si è parlato molto di catcalling.

Sì, ne parlo spesso. Di recente ho affrontato questa tematica, perché è importante che si faccia una corretta informazione su questi argomenti, non se ne parla mai abbastanza. Tanti pensano di avere il diritto di poter esprimere la propria opinione, ma non è così: non tutti possiamo parlare di tutto.

Sicuramente è un argomento piuttosto difficile da trattare…

Sì, ma le persone devono assolutamente capire che c’è differenza tra complimenti e catcalling. Se un ragazzo mi viene a fare un complimento mi sento anche onorata, perché è venuto a dirmelo in faccia. Qui ti ringrazio, perché sei venuto a dirmelo invece che pensarlo. Un fischio, un commento ad alta voce da lontano, invece, non è un complimento. Non è bello far girare tutta la piazza e mettere a disagio una ragazza pensando di farle un complimento. Lei chiaramente non può considerarlo tale.


Guarda il video Il mio riflesso, il nuovo singolo di Malerba

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