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Perché “76 in the Shade” è la compilation perfetta per l’estate che finisce

È appena uscita 76 in The Shade, con 22 gemme nascoste del pop inglese comparse sul mercato durante quella lunga stagione caldissima in Inghilterra

Autore Tommaso Toma
  • Il6 Settembre 2020
Perché “76 in the Shade” è la compilation perfetta per l’estate che finisce

76 in The Shade, cover

Potremmo decidere di scegliere 76 In The Shade come la compilation alternativa e sofisticata della estate che sta finendo. Ecco le ragioni.

Per decenni l’estate del 1976 rimase indimenticabile in Inghilterra, una massa di alta pressione si stabilì sopra la terra d’Albione e ci furono per settimane e settimane temperature mai sentite prima.


Gli inglesi provarono per la prima volta ad affrontare le inusuali lunghe giornate estive senza un goccio di pioggia.

76 In The Shade coglie perfettamente il mood di quell’estate grazie alla cura e alla dovizia di note e aneddoti raccolti da Bob Stanley, il “compilatore ufficiale” della storica etichetta londinese Ace Records, nonché storico membro dei Saint Etienne.


https://www.instagram.com/p/CEMjPhlH5Gh/

Disponibile in CD e doppio LP in gatefold sleeve, 76 In The Shade vi rapisce e v’incanterà ascoltando le  22 tracce selezionate, evitando accuratamente la scelta delle hit scontate dell’estate ’76, come per esempio Don’t Go breaking My Heart di Elton John, o la “solita” manciata di canzone degli Abba che all’epoca risuonavano nei jukebox di tutta Europa.

La sensazione di calore, intimità nella penombra delle persiane socchiuse per proteggersi dai potenti raggi solari, un senso di ipnosi o torpore piacevole, sembrano spesso evocare le canzoni selezionate, o per converso un’idea di party elegante e molto borghese.

Il 1976 è peraltro un anno musicalmente molto particolare: il glam era al capolinea, la disco music non era ancora del tutto esplosa, il punk stava per arrivare.

E così la musica pop stava vivendo un momento creativamente di “sospensione”, che Bob Stanley coglie perfettamente adattando quello stato alla particolare situazione metereologica vissuta proprio quell’anno dagli inglesi.


76 in The Shade

Andiamo a scoprire alcune gemme:

Get Out of Town, Smokey Robinson

Nella stupenda Get Out of Town, i soffici suoni del Fender Rhodes ti avvolgono come un’inusuale Scirocco tra le campagne dell’Oxfordshire. Smokey aveva lasciato da due anni i suoi The Miracles e aveva bisogno di stabilità e tranquillità.

Una vellutata rilassatezza pervade tutto il brano (si aspetta un campionamento da parte di artisti come Kendrick Lamar…).

You Are my Love, Liverpool Express

Tony Rivers aveva lavorato con i Castaways allae fine degli anni ’60 e il suo modello erano i Beach Boys, questa canzone fu una benedizione per la carriera di tony, arrivò l’ipsirazione appena prima di andare in tour mondiale con Rod Stewart.


Il pubblico impazzì per questa sofficisssima e romantica melodia. Soprattutto in Brasile che divenne numero uno nella classifica nazionale. Ancora oggi le radio brasiliane la trasmettono spesso. Noi italiani non ne sapevamo neanche dell’esistenza… grazie Bob Stanley!

Miss My Love Today, Gilbert O’Sullivan

Magnifica canzone, Ecco uno dei brani più evocativi di quello stato di calore e umidità che l’ estate del 1976 portò nelle case degli inglesi. La canzone arrivò dopo i momenti di massima notorietà di O’Sullivan, vissuti prima del 1974.

Adesso aveva al fianco come manager Gordon Mills, l’uomo che rese celebrerrimo Tom Jones. Questa canzone venne inclusa nel bell’album Southpaw e alla fine del brano si sente scorrere l’acqua di una doccia. Segna la fine di un brano per certi versi anche molto sexy.

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