Mark Ronson rivela che “I’m Just Ken” stava per essere tagliata da “Barbie”
«Greta ha dovuto combattere per averla nel film», ha dichiarato il produttore che si è esibito insieme a Ryan Gosling durante la cerimonia degli Oscar
Foto di Kevin Mazur/Getty Images for Critics Choice Association
L’esibizione di Ryan Gosling sulle note di I’m Just Ken – tratta dalla colonna sonora di Barbie – è stato probabilmente il momento più spettacolare degli Oscar 2024, ma secondo Mark Ronson poteva quasi non accadere. In un’intervista rilasciata al Sunday Times in vista degli Academy Awards di domenica 10 marzo, il produttore esecutivo della colonna sonora del film di Greta Gerwig ha rivelato che la canzone rischiava di non essere inserita nel montaggio finale. E tanto meno nella scaletta degli Oscar.
“All’inizio la canzone non funzionava”, ha raccontato Mark Ronson, che in Barbie ha co-scritto I’m Just Ken con Andrew Wyatt. “Sono andato nel panico. L’umorismo non si traduceva in musica”. “Greta ha dovuto lottare”, ha continuato. “Lo studio le ha chiesto quanto avesse davvero bisogno della canzone e la sua risposta è stata: “ne ho bisogno con ogni centimetro del mio corpo”. Nel film, Ryan Gosling canta della sua “fragilità bionda” in diverse ambientazioni e costumi. Sostenuto da decine di colleghi Kens che si sentono anch’essi incompresi nella Terra delle Barbie.
Insieme a Mark Ronson, Slash dei Guns N’ Roses e Wolfgang Van Halen, Ryan Gosling ha portato sul palco degli Oscar una sgargiante esibizione per celebrare la vittoria del premio per la migliore canzone originale andato a What Was I Made For? di Billie Eilish e Finneas, sempre contenuto nella colonna sonora di Barbie.
Poco dopo l’uscita del film nelle sale cinematografiche a luglio, I’m Just Ken ha raggiunto la posizione n. 87 della Billboard Hot 100, segnando così la prima volta in classifica per Ryan Gosling. A gennaio, il brano ha vinto il premio come miglior canzone originale ai Critic’s Choice Awards. “Ken è ridicolo”, ha spiegato Mark Ronson al momento della pubblicazione. “Ma il punto di Greta era che nessuno dovrebbe mai ridere di un personaggio. Sentiamo il loro dolore, per quanto possa sembrare assurdo, per un ragazzo che indossa un visone bianco e due paia di occhiali da sole. Non ho mai voluto scrivere una canzone per far ridere a buon mercato. Vuoi qualcosa che entri nella pelle della gente”.
