Top Story

“COWBOY CARTER” di Beyoncé: tra cover, duetti e una strofa in italiano, tutte le curiosità

Il secondo atto di “Renaissance” è un omaggio al genere country dove non mancano incursioni pop e rap. Esperimento riuscito?

Autore Billboard IT
  • Il29 Marzo 2024
“COWBOY CARTER” di Beyoncé: tra cover, duetti e una strofa in italiano, tutte le curiosità

Le speculazioni su COWBOY CARTER di Beyoncé erano innumerevoli e sono iniziate fin dal giorno uno. Per essere precisi la sera del Super Bowl, quando la popstar ha pubblicato i primi due brani TEXAS HOLD ‘EM e 16 CARRIAGES. Da allora si è parlato di cover, stile del disco e delle possibili collaborazioni: qualcuno sospettava che potesse esserci persino Taylor Swift tra gli ospiti. Al di là di quest’ultima suggestione, rimasta tale, molte delle supposizioni si sono rivelate azzeccate. Nel secondo atto di Renaissance ci sono Miley Cyrus, Post Malone e ovviamente anche Dolly Parton. Quest’ultima, che in un’intervista aveva confermato che sarebbe stata inclusa una cover del suo brano Jolene nell’album, compare anche in un paio di tracce interludio con degli inserti vocali.

Country, ma anche rap, pop e una strofa in italiano

Ma come suona COWBOY CARTER? Il nuovo album di Beyoncé è un omaggio al country, soprattutto per quanto riguarda la prima metà del disco. La traccia di apertura AMERIICAN REQUIEM, con influenze gospel, introduce il mood del disco che cambierà col passare dei minuti. 16 CARRIAGES, PROTECTOR (dove si ascolta la voce di sua figlia Rumi Carter) e BODYGUARD combinano introspettività, riferimenti autobiografici e un sound per la maggior parte del tempo acustico.

La situazione cambia a partire da DAUGHTER, più cinematografica, in cui Beyoncé canta anche in italiano. Nel mezzo delle fantasie nelle quali la popstar assume il ruolo di vittima e carnefice, è inserita una breve strofa de Il caro Ben. L’aria settecentesca, sul cui autore sono sorte varie ipotesi – dalla più accreditata che indica il librettista Tommaso Giordani, alla più estrosa che la attribuisce a Haendel – è stata coverizzata da numerose star: Pavarotti, Mina e persino Sting.

Nela seguente breve SPAGHETTII, in featuring con Shaboozey, si compie il crossover che tornerà anche in varie tracce successive. Beyoncé tenta di distruggere i cliché del genere e inserisce un beat in cui rappa, cosa che farà anche Willie Jones in JUST FOR FUN che ha però sonorità più vicine al country, con tanto di clapping. Altri esempi emblematici sono RIIVERDANCE che, come suggerisce il titolo, inserisce una leggera cassa dritta sotto agli arpeggi di chitarra acustica per spingere alla danza, HONEY II HEAVEN, un brano in tutto e per tutto R&B e TYRANT.

Gli ospiti di Beyoncé in “COWBOY CARTER”

Oltre al già citato cantautore country alternativo Willie Jones, nel nuovo album di Beyoncé sono presenti almeno tre nomi di spicco: due dichiarati e uno un po’ nascosto. Il primo che colpisce è certamente quello di Miley Cyrus che canta insieme a Queen Bey nel brano II MOST WANTED, una ballatona costruita su un giro di basso e un arpeggio di chitarra acustica. Una scelta azzeccata alla luce del tema del brano che sembrerebbe fare riferimento alla vicenda di Gloria Carter, madre di Jay-Z e suocera di Beyoncé, che nel 2023 ha sposato la sua compagna Roxanne Wiltshire. La voce di Miley Cyrus si sposa alla perfezione. Segue l’altro atteso featuring, LEVIIS JEANS, con Post Malone. Una canzone super hot che potrebbe anticipare i suoni e lo stile del prossimo lavoro discografico dell’artista di White Iverson. Anche lui, infatti, ha rivelato di star scrivendo un disco country.

Oltre alle presenze vocali in qualche intermezzo “radiofonico” di Dolly Parton, Willie Nelson e Linda Martell, l’altro ospite è Pharrell. In veste di produttore, Williams compare nella traccia tripartita, forse la più distante dal genere country, SWEET ★ HONEY ★ BUCKIIN’.

Le cover

Della cover di Jolene di Dolly Parton si è parlato per giorni. La versione di Beyoncé è in parte diversa. C’è un cambio di tonalità nel bridge e due versi del testo sono diversi e trasformano in parte il senso e la prospettiva del brano. Sacrilegio? Non proprio, alla fine una cover ha senso se consiste in una rielaborazione, e quella operata da Beyoncé si addice al suo personaggio al tema dell’empowerment che ha sempre trattato. Se nell’originale Dolly pregava l’amanta del suo compagno di non sedurlo, quindi dandole una rappresentazione quasi positiva e sacra, qua avviene l’opposto. I‘m warnin’ you, don’t come for my man e I’m warnin’ you, woman, find you your own man sono le due frasi emblematiche. Dalla preghiera si passa all’avvertimento.

L’altra cover, questa inattesa, è BLACKBIIRD, celebre brano dei Beatles scritto da Paul McCartney e John Lennon. L’orginale era contenuta nel White Album della band inglese. La versione proposta da Beyoncé in COWBOY CARTER è piuttosto fedele all’originale e ne mantiene intatto il mood. Insieme a lei cantano delle nuove leve del country statunitense: Tanner Adell, Britney Spencer, Tiera Kennedy e Reyna Roberts.

Ascolta “COWBOY CARTER”

Share: