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La realtà «zucchero e violenza» di “Povere creature!” è lo specchio del nostro mondo

C’è chi l’ha descritto come una versione punk di “Barbie”, chi come una rilettura di Frankenstein. Il film di Yorgos Lanthimos, Leone d’Oro all’ultima Mostra del cinema di Venezia, è tutto questo e molto altro. Al cinema dal 26 gennaio

Autore Samuele Valori
  • Il18 Gennaio 2024
La realtà «zucchero e violenza» di “Povere creature!” è lo specchio del nostro mondo

(C) Atsushi Nishijima

Chi da piccolo non ha, almeno una volta, sbirciato dalla serratura di una porta. Tutti, di certo, hanno tentato di sostenere lo sguardo col sole procurandosi per qualche istante un mondo costellato da macchie colorate. Quella raccontata da Yorgos Lanthimos in Povere creature! è una storia al quale lo spettatore è chiamato a partecipare attivamente, con il proprio sguardo e non solo. Che sia quella della protagonista Bella, interpretata dalla nuova musa del regista greco Emma Stone, oppure quella di Godwin Baxter, un novello dottor Frankenstein portato in scena da Willem Defoe: l’aspirazione a cambiare in meglio il mondo colpisce chi guarda attraverso il bianco e nero, i colori luccicanti e la musica minimale.

Povere creature!, Frankenstein si riscopre umano

Povere creature! deve molto all’opera di Mary Shelley, anche se va ricordato che è l’adattamento del romanzo omonimo di Alasdair Gray del 1992.  La differenza tra il classico dell’Ottocento e il film di Lanthimos l’ha spiegata Willem Defoe alla conferenza stampa di presentazione. E chi meglio di lui, che ha interpretato Godwin Baxter, poteva farlo. «C’è una grandissima differenza fra queste due storie. Nel romanzo il mostro suscita repulsione al suo creatore, mentre nel film Bella è una creatura per la quale il mio personaggio prova amore e affetto paterno. Godwin (cognome, tra l’altro, di Mary Shelley) si sta dando una seconda chance donandola a lei. Il mio personaggio, che crede profondamente nella scienza, è convinto che questo possa essere un altro modo per poter avere lui stesso una seconda vita».

Per uno scherzo del destino, l’attore americano si è ritrovato nei panni di un chirurgo, il mestiere di suo padre. «Lo accompagnavo spesso quando faceva il giro di visite nella sua clinica. Il fatto che dovessi interpretare un medico, sin dai primi momenti, ha creato in me un particolare legame con questo film. Per la stragrande maggioranza delle persone, l’idea di stare male o di doversi recare in un ospedale è qualcosa che fa estremamente paura. Invece, per me, è un po’ una specie di ritorno in famiglia, mi ispira fiducia».

La seconda seconda vita che, inconsapevolmente la protagonista ottiene, è come se fosse la prima. Bella “rinasce” con il cervello di una bambina e scopre se stessa in una prima parte di film che sembra omaggiare i film espressionisti. Il bianco e nero nitido è reso tridimensionale dall’utilizzo del fisheye da cui lo spettatore è obbligato a guardare. Viene in mente Murnau, ma forse solo perché c’è di mezzo Defoe. (L’attore tornerà a collaborare con Robert Eggers in un remake di Nosferatu).

Willem Dafoe in POOR THINGS. Photo by Yorgos Lanthimos. Courtesy of Searchlight Pictures. © 2023 20th Century Studios All Rights Reserved.

Il sesso è donna  

Povere creature è anche un racconto di emancipazione e indipendenza. Nella prima mezzora di film, ambientata nella Londra di un passato futuristico, sono rappresentate la scoperta fisica, l’appropriazione del corpo e la scoperta del piacere sessuale. Poi Bella, da Barbie da costruire e plasmare, grazie all’amore condizionato (dall’attrazione e dal testosterone) dell’avvocato Duncan Wedderburn, uno straordinario e sopra le righe Mark Ruffalo, scopre il mondo esterno. Si viene subito abbagliati dai colori della Lisbona disneyana e da quelli dei vestiti, sempre più bizzarri e vistosi, indossati dal personaggio di Emma Stone. Persino lo spettatore che, a differenza della protagonista conosce il mondo reale e le sue brutture, quasi si convince che la bellezza domini la Terra.

Col tempo Bella scoprirà che la realtà è bipartita come la città di Alessandria, verticalmente spezzata tra centro e terribili bassifondi. «Zucchero e violenza» esclama a un certo punto la protagonista. Una definizione perfetta dei «frenetici sobbalzi» che accompagnano la sua fuga con Duncan e che sfiancano il prestante avvocato. «Nel film viene mostrata la superiorità femminile a livello di resistenza sessuale rispetto agli uomini e questa probabilmente è una delle ragioni per le quali il genere maschile ha fatto di tutto per tenere le donne sottomesse per così tanto tempo» ha spiegato Willem Defoe.

Una visione che Yorgos Lanthimos rende chiara con una sceneggiatura che alterna versi e mimica a dialoghi che mescolano alto e basso. Il linguaggio re-imparato da Bella è quello degli scritti di filosofia con cui nutre il proprio idealismo e che contrasta con quello empirico e scientifico del resto dei personaggi.  

Povere creature yorgos lanthimos Willem Defoe Emma Stone

Il corpo, sezionato, cucito, ricomposto e goduto, è alla base della poetica femminista di Povere creature!. Se Godwin ha ereditato da suo padre le cicatrici dei suoi esperimenti, compresa la mancanza di succhi gastrici, la Bella di Emma Stone, come il “buon selvaggio” di Rosseau, è pura e dà per scontate le libertà che la società, governata dagli uomini e per gli uomini, ha soffocato. Per questo il bordello parigino diventa per lei simbolo di indipendenza. Così come la scoperta che i sentimenti non sono analizzabili empiricamente e la realizzazione finale che il passato, a differenza del futuro che si può e deve migliorare, va “addomesticato” e “messo a brucare”.

La colonna sonora è un colore aggiunto

La grandezza di un film come Povere creature! risiede anche nel comparto tecnico, aggettivo improprio visto il ruolo attivo che esso ricopre. Si è già fatto riferimento all’utilizzo dell’obiettivo fisheye, spesso abbinato al grandangolo. Due strategie extradiegetiche che assumono però un ruolo diegetico e trasmettono a chi guarda la medesima sensazione di scoperta della protagonista. Di conseguenza vengono sempre meno sfruttati man a mano che i minuti scorrono e che Bella diventa cosciente e indipendente.

La stessa cosa accade con la musica che, come la stupenda fotografia di Robbie Ryan, si arricchisce di dettagli strada facendo. Composta da Jerskin Fendrix, figura finora legata al teatro e al mondo post-punk britannico (black midi, Black Country, New Road), la colonna sonora fa del proprio minimalismo un punto di forza. Alle sviolinate veloci e inquietanti della prima ora di film, si aggiungono degli accordi di harmonium quando Bella arriva a Parigi.

Al di là della colonna sonora, ci troviamo difronte a una storia silenziosa. Gli unici momenti di musica “interna” al film sono le casuali note di pianoforte schiacciate da Bella e la sequenza di Lisbona dove al breve frammento di fado, segue una stupenda scena di ballo e violenza. Protagonisti Emma Stone e Mark Ruffalo. Candidata ai prossimi premi Oscar, la colonna sonora di Fendrix dovrà vedersela con il favoritissimo Ludwig Göransson (Oppenheimer).  

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Povere Creature! è tutto quello che avrebbe voluto essere Barbie e molto di più

Yorgos Lanthimos l’ha definito un film sulla libertà e non ha torto. Povere creature! non è solo un film femminista, sebbene il suo continuo cambio di registro sia molto più incisivo del Barbie di Greta Gerwing. Il regista greco realizza un’opera gotica e allo stesso tempo contemporanea, in grado di leggere e vivisezionare il presente e tutte le sue contraddizioni.

«Stanno cambiando le cose, vent’anni fa il pubblico non avrebbe accolto in questo modo un film del genere. Io non ho nulla da dire agli uomini e non so come possano salvarsi. Sono già troppo impegnato a salvare me stesso» ha detto in conferenza Willem Defoe. Ancora una volta ha ragione lui. Povere creature! non vuole insegnare nulla a nessuno. È solo un specchio, si spera col tempo sempre più distorto, della realtà. Il buco stretto della serratura da cui sbirciare le nostre mostruosità.

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Willem Dafoe in POOR THINGS. Photo by Atsushi Nishijima Courtesy of Searchlight Pictures. © 2023 20th Century Studios All Rights Reserved.

Povere creature! di Yorgos Lanthimos, con protagonisti Emma Stone, Willem Defoe e Mark Ruffalo, sarà in sala a partire dal prossimo 26 gennaio.

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