Interviste

Frida Giannini: «L’unica vera rockstar di oggi è Damiano dei Måneskin»

Si chiama “A Journey into the Style and Music of my Icons since 1969” il primo libro di una delle creative più importanti della moda in Italia. Sfogliando con lei questo volume pieno di foto di grande impatto, abbiamo parlato di tutto. Anche di come ancheggia ancora benissimo Dave Gahan

Autore Tommaso Toma
  • Il6 Dicembre 2023
Frida Giannini: «L’unica vera rockstar di oggi è Damiano dei Måneskin»

Frida Giannini

Si presenta elegantissima in una sala riunioni dell’Hyatt Hotel di Milano, con quella voce particolarissima, roca ma sempre espressiva, e mi porge una copia di questo bel coffee table book. Sono più di dieci anni che Frida Giannini non lavora per la moda e molti di noi l’avevano ammirata in particolare per la sua guida creativa per la maison Gucci. Ovviamente oggi è molto orgogliosa del lavoro fatto e sfogliando per la prima volta A Journey into the Style and Music of my Icons since 1969, edito da Rizzoli, dopo averlo “analizzato su PDF”, mi accorgo che è davvero un lavoro iconograficamente perfetto, i cui capitoli sembrano seguire il mood estetico che le rock e pop star hanno scelto in più di 50 anni di musica.

A Journey into the Style and Music of my Icons since 1969, il primo libro di Frida Giannini

Si parte con le immagini di Woodstock e si arriva a Lady Gaga. Nel mezzo quasi tutto (ho notato che mancano tra i grandi solo Prince e Brian Eno, oltre agli italiani). Ma a essere un protagonista assoluto del volume è David Bowie, che giganteggia tra recuperi di foto e ricordi personali di Frida Giannini. E proprio da qui partiamo con la nostra conversazione. Mentre dietro di noi un albero di Natale illumina di giallo la stanza come i gioielli che Frida Giannini indossa stamane.

L’intervista a Frida Giannini

Con il tuo libro parti dal 1969, l’anno dello sbarco sulla luna, della fine di una certa utopia del rock ma anche dell’arrivo dell’“alieno” David Bowie. Ho sempre pensato che lui fosse anche l’emblema di ciò che talvolta la moda stessa rappresenta. Ovvero qualcosa di alieno, di totalmente nuovo, altro ma contemporaneamente sexy e che puoi raggiungere.

Vero, anche se David Bowie diversamente dalla moda era difficilmente raggiungibile in tutti i sensi (ride, ndr)! Era un personaggio talmente lontano che quando qualcuno tentava di avvicinarsi o provare a imitarlo, lui si allontanava, cambiava stile e modo di performance.

Bowie è sempre stato anche un vaticinatore oltre che un alieno. Nel 1999 disse che internet sarebbe stato un qualcosa di esilarante e nello stesso tempo terrificante. Ed è esattamente questo se scrolli delle stories a caso o vai su TikTok…

Fare un libro è anche un gesto che vuole far capire che c’è altro oltre la rete, dove sì, trovi tutto, ma è tutto un enorme Bignami che una volta letto te lo dimentichi subito. E poi come la trovi la curiosità autentica? Ci deve essere il desiderio di scoprire le cose, andando che so, in un museo, al cinema, sentendo un disco per intero. Io mi ritengo fortunata perché i miei genitori mi hanno abituata sin da piccolissima al bello. Questa nuova generazione vive a contatto con dei materiali iconografici terrificanti proprio come presagiva Bowie.

Frida Giannini sull’interesse per l’arte

Comunque se vuoi fare una qualsiasi attività che abbia a che fare con la creatività, non puoi non essere curioso di cinema, arte, musica… A un certo punto quando facevo i colloqui da Gucci chiedevo tra le altre cose: “Senti, chi è Anna Magnani?”. E quando vedevo lo sguardo perso nel vuoto del candidato, lo mandavo a casa. E devo dire a proposito della moda non è che ho visto negli ultimi anni dei personaggi pazzeschi…

Ce ne sarebbe qualcuno da ricordare?

Virgil Abloh, che con Off White ha lasciato un imprinting incredibile.

Senti, a parte David Bowie mi sa che un altro tuo grande “amore” è Dave Gahan, nel libro c’è riprodotta anche la bellissima intervista che lui ti fece su Interview nel 2011…

Beh certo, ma lo hai visto dal vivo quest’estate? I Depeche Mode nonostante la terribile dipartita di Andrew Fletcher hanno fatto un album pazzesco e coerente con la loro storia discografica e il concerto all’Olimpico è stato incredibile. Hanno fatto sei canzoni in più a Roma e nessuno sa ancheggiare bene come Dave sul palco, gli ho disegnato apposta i suoi stivali che usa nei suoi balletti fantastici.

Il tuo libro è costruito iconograficamente anche come se fosse una sorta di moodboard per una collezione.

Senza alcun dubbio, spesso i moodboard delle mie collezioni facevano riferimento ai personaggi della musica, ovviamente mischiati ad altre. Io feci una collezione (A/I ’06-’07, ndr) che si chiamava Glam rock, più chiaro di così. Una ricerca creativa mettendo insieme immagini, talvolta di epoche diverse, creando delle coppie immaginarie ma che hanno legami di fondo, come quando accosto Neil Young a Kurt Cobain, non sono sicura che tutti sappiano che il grunge è nato anche da una connessione con un certo passato.

Questo volume, da un certo punto di vista è stato fatto “di pancia” ha anche come finalità anche quella di cercare di stimolare le nuove generazioni, che magari non conoscono bene i contesti estetici di alcuni fenomeni musicali o di alcune pop e rockstar. Senza alcuna presunzione ho cercato di fare il book anche con una certa funzione educativa, tutto è molto leggibile e poco complesso.

Se devo fare una stima del contesto delle foto che hai inserito nel libro, sono molte di più le immagini degli artisti in azione che i posati. Come mai?

Sono molto interessata alla fase performativa degli artisti, dei cantanti. Sono dell’idea che oggi non sia così potente come lo era una volta. Non so, guarda questa foto di Elton John! (Frida mi mostra la celebre posa di Elton John al piano, che appoggiando le mani sulla tastiera fa un balzo pazzesco con le gambe, ndr), tu vedi qualcosa di potente come questo oggi su un palco? Una posa plastica durante una performance che diventa qualcosa di iconico.

Negli anni ’70 esplode il fenomeno a livello globale dei grandi tour rock, oggi a distanza di quasi 50 anni ecco che di nuovo però il concerto dal vivo ritorna ad essere importantissimo.

Si vero, tanto i dischi non si vendono, si ascoltano sul cellulare. Io posseggo una collezione di migliaia di vinili, un 6.000 arrivano dal mio caro zio Daniele, (morto prematuramente, ndr) e che assomigliava a David Bowie, fu un DJ e che mi ha fatto amare questo formato e ancora oggi ho una profonda fascinazione per chi mixa con i vinili, sembra pura magia! A lui ho dedicato questo libro.

L’assenza di Taylor Swift

Senti, a proposito di performer: venendo all’attualità, come reagisci se ti dico che in questo libro manca un’immagine di Taylor Swift?

Non c’è apposta. Non la trovo una grande performer ma un prodotto del marketing, anzi un prodotto del Coachella. Di sicuro non ha come modello Woodstock! (Ride, ndr) Non mi ricordo una canzone sua manco se ci sto a pensare su, mi annoia.

E chi è oggi un autentico performer tra le nuove leve della musica?

Senza ombra di dubbio Damiano dei Måneskin. Ha una faccia, una sfrontatezza che colpisce. Unica e tipica della storia del rock. Va oltre, certo anche in coppia con Victoria sono belli da vedere ma lei a volte “esagera”. Loro sono tutti della mia zona di Roma. Un giorno, a proposito di accostamenti di artisti di epoche diverse, ho trovato una foto di Mick Jagger giovanissimo che assomiglia a Damiano. Io avrei voluto accostarli nel libro ma non ho potuto perché mi hanno detto: “o tutti gli Stones insieme o niente”.

In effetti però non c’è un italiano, perché?

Sinceramente mi sono venuti in mente solo Mina epoca RAI, per la sua incredibile gestualità, a Canzonissima con Alberto Lupo, quando il mondo in TV era ancora in bianco e nero. Ma era un periodo antecedente alla data di inizio del 1969… E poi forse solo Jovanotti ci sarebbe potuto entrare.

Ultimissima domanda, visto che Madonna è una tua amica, sei andata a vedere il suo rutilante
Celebration Tour?


No purtroppo, ma Madonna è ancora la regina del pop. È “tremenda”, sai? Nel senso che ho avuto a che fare con lei e mi mise subito alla prova. Madonna deve capire quanto tosta sei ma se riesci a superare quella sorta di test, lei diventa una persona molto carina.

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