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Concerti, la proposta dei promoter: Green Pass, capienza al 100% e no distanziamento

Gli organizzatori di spettacoli dal vivo si sono uniti per sollecitare il governo sulla necessità di scadenze chiare per una piena ripartenza del settore. Perché, come continuano a dire gli artisti stessi, il tempo è finito

Autore Billboard IT
  • Il24 Settembre 2021
Concerti, la proposta dei promoter: Green Pass, capienza al 100% e no distanziamento

Foto di Bruno Emmanuelle / Unsplash

La stagione dei concerti indoor è ormai alle porte, e da settimane il punto fermo sollevato da artisti, promoter e lavoratori dello spettacolo è uno solo: il tempo è scaduto, è ora che la politica prenda delle decisioni. Le recenti immagini degli assembramenti ai comizi di Giuseppe Conte hanno rilanciato il tema con vigore: perché due pesi e due misure?

Sul caldo tema della piena ripresa degli spettacoli dal vivo si è svolta oggi a Milano – simbolicamente a San Siro, luogo di grande calcio ma anche di grande musica – un incontro in cui a voce unanime quasi tutti i principali promoter italiani hanno esposto la loro ricetta condivisa per il futuro dei live. La campagna Salviamo la Musica Livein primis promossa da Assomusica e sostenuta da centinaia di artisti italiani e internazionali – rivolge al governo pochi e chiari punti fondamentali per la ripartenza.


La proposta dei promoter

«L’anno in corso ci vede con un calo del 98% nel periodo gennaio-luglio, con alcune società che sono anche al 100%», ha spiegato Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, in apertura. «Se andiamo avanti ancora così può darsi che ci fermeremo. Faccio un appello personale al presidente del consiglio, che ci ha resi famosi nel mondo con tre parole semplici: whatever it takes, show must go on».

Ecco allora i punti cardine della proposta: chi organizza concerti si impegna a consentire l’accesso solo in presenza di Green Pass, mascherina e controllo della temperatura. La richiesta è l’abolizione del distanziamento con capienza al 100% (come avviene già in molti paesi in Europa e negli Stati Uniti) e la fissazione di una data certa per la ripartenza attraverso un piano condiviso da formalizzarsi entro il 31 ottobre.


«Siamo anche disposti ad arrivare al punto che ai concerti possano accedere solo chi ha concluso il ciclo vaccinale e gli immunizzati», ipotizza Ferdinando Salzano, amministratore delegato di Friends & Partners, come “piano B”. «Ogni concerto diventerebbe una “casa” di immunizzati, che confermerebbe la validità del vaccino e anche quella dell’immunità di gregge. Se anche questa soluzione – che comunque speriamo non ci sia – venisse rifiutata, mi viene da chiedere perché ci siamo vaccinati».

Un settore che ha aspettato troppo

L’urgenza sollevata dai promoter nasce anche da una caratteristica specifica del settore della musica dal vivo: la necessità di una programmazione che per sua natura ha tempi lunghi. «Il nostro settore vive di studi che non possono essere programmati dall’oggi al domani», conferma Salzano. «Se non arriva entro brevissimo una data certa di riprogrammazione, saranno a rischio non solo i concerti di ottobre e novembre ma anche quelli di dicembre e gennaio. Il pubblico oltretutto deve avere il tempo di riacquistare la fiducia e la voglia di comprare biglietti per i concerti».

Si tocca poi il tasto dolente delle perdite economiche, come già anticipato da Spera. Anche un colosso come Live Nation, spiega il suo AD Roberto De Luca, nel periodo fra marzo 2020 e ottobre 2021 ha perso il 99% dei ricavi. «Non so se in Italia esiste qualche altra azienda che può vantare un record così negativo. Ma siamo vivi, perché – oltre alla cassa integrazione e qualche ristoro – non abbiamo licenziato nessuno, non abbiamo licenziato i consulenti, e in più abbiamo pagato gli stipendi. Tutti i nostri dipendenti oggi hanno uno stipendio pieno, anche se noi siamo ancora a zero. Per non essere a zero anche nel 2022 va presa una decisione adesso».

Il confronto con l’estero

Guardando la situazione a livello internazionale, il confronto è impietoso. Paesi come Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Inghilterra, Israele, Lettonia, Lituania, Olanda, Stati Uniti, Svizzera, Ungheria hanno già completamente riaperto gli spettacoli dal vivo. Irlanda, Portogallo e Svezia hanno già fissato la data di riapertura al 100% della capienza.


Clemente Zard, managing director di Vivo Concerti, porta un esempio molto semplice. La sua agenzia segue un gruppo che ultimamente ha girato molto in Europa come i Måneskin. «In Belgio e Austria hanno fatto due festival con oltre 25mila presenze, senza distanziamento, senza mascherina, con controllo di Green Pass. E non c’è stato alcun tipo di problema o di ripercussione per quanto riguarda le curve epidemiologiche di quei paesi. Chiediamo solo la possibilità di fare il nostro lavoro».

I promotori di Salviamo la Musica Live

Assomusica

Antenna Music Factory

BPM Concerti


Color Sound

Comcerto

D’Alessandro e Galli

Django


DM Produzioni

Fiabamusic

DNA Concerti

Friends & Partners


Galileo Galilei Production TV

International Music and Arts

Live Nation

Locusta


Magellano Concerti

Master’s Voice

New Step

OTR Live


Panico Concerti

Ponderosa Music & Art

Radar Concerti

R.O.S.A. Production


Studio P3

Tattica

Trident Music

Vertigo


Vivo Concerti

Wizard Production

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