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Checco Zalone e Francesco De Gregori: «”Pastiche” è un album “marachella” che è diventato serio»

Con una conferenza stampa che ha avuto parecchi momenti comici, i due artisti hanno raccontato come sia nata la loro collaborazione (e amicizia) per il lavoro che uscirà domani. E non andranno in tour, a parte le due date a Roma: “Bisogna imparare a dire di no”

Autore Silvia Danielli
  • Il11 Aprile 2024
Checco Zalone e Francesco De Gregori: «”Pastiche” è un album “marachella” che è diventato serio»

Checco Zalone e Francesco De Gregori, foto di Daniele Barraco

Può una conferenza stampa, di quelle che non si vedevano da un po’ di tempo con moltissimi giornalisti e invitati, essere un’esperienza che fa ridere? E uno show-case (con lo stesso numero di persone) essere quasi commovente? Sì, se i protagonisti sono Francesco De Gregori e Checco Zalone che oggi, alla Santeria di viale Toscana a Milano, presentavano Pastiche, l’album che li vede collaborare in uscita domani per Sony Music, con Checco ovvero Luca Medici al pianoforte (e a volte al microfono).

I due hanno anche suonato dei brani tratti dall’album che contiene alcune pietre miliari di De Gregori riviste per una versione solo piano, due di Checco Zalone e altri di Nino Manfredi, Paolo Conte, Pino Daniele. Anche l’inedito Giusto o sbagliato. «Volevamo fare un omaggio alla musica italiana», racconta De Gregori. «Si intitola Pastiche perché è un termine antico e questo disco contiene tante cose antiche, è un mash up di tante cose e tanti stili».

Checco Zalone e Francesco De Gregori: lo show-case

Zalone ha esordito subito con il suo stile: «È la prima volta che accompagno un artista al piano, sono emozionato, per cui perdonate le sue stonature». Dietro il pianoforte è eccellente, si sa che è un ottimo musicista. Anche De Gregori sembra rinato sul palco con una nuova energia: «Ho scoperto quanto Luca sia un musicista davvero innamorato della musica. E non è così scontato. Anche io mi sento in un bel momento creativo», ci racconta nell’incontro a margine. Il progetto non pare proprio andare verso la ricerca di stupire a tutti i costi anche se all’inizio tutti erano rimasti stupiti a sentire associare i due nomi. Ascoltando le canzoni di Pastiche dal vivo, con il piano jazz, sembra quasi di sentirle per la prima volta. E parliamo di Buonanotte Fiorellino, Pezzi di vetro e Rimmel. Quando De Gregori entra su Alejandro di Checco, sembra davvero aver voglia di prendersi in giro.

Su Pittori della domenica di Paolo Conte, Checco mette le mani avanti: “Ma io non me la ricordo”, e anche De Gregori sembra non ricordarsi troppo il testo. E dopo Giusto o sbagliato per la prima volta dal vivo, i due rispondono alle domande dei giornalisti, ma già alla seconda fanno molto ridere. “Che cosa è giusto e cosa sbagliato oggi?”, chiede un giornalista. I due si guardano, si fermano e chiedono con tranquillità di saltare alla domanda successiva, quella spontanea su quando e come si siano incontrati.

Storia di un’amicizia e di una collaborazione

De Gregori conferma la voce che lui si fosse messo a chiedere in giro a Bari il numero di cellulare di Checco anni fa, quando era in città per una convention di lavoro. «Mi è arrivato questo messaggio: “Vorrei tanto conoscerti, francesco dg” e io ho pensato a DJ Francesco. Poi mi han detto che era proprio vero!», ha raccontato ridendo il comico.

Da lì è nata un’amicizia vera. Continua Checco: «Francesco è davvero un bravo cuoco, sono andato spesso a casa sua, e tra una cacio e pepe e una carbonara mi son messo a suonare il pianoforte come faccio spesso. Lui piano piano mi ha blandito ed è riuscito a convincermi a suonare insieme! Ma all’inizio era solo, chiamiamola così, una marachella! Poi è diventata una cosa molto più seria, devo ammetterlo ed ecco qui».

La nascita della cover e dell’inedito

È nato anche l’inedito: «Contiene una chiara citazione di My Way perché io all’inizio volevo proprio tradurla in italiano, come avevo già fatto in passato con l’album di Bob Dylan. Ma poi mi sono accorto che non veniva affatto bene! E l’avevano già cantata Sinatra e Elvis quindi non aveva molto senso che lo facessi anche io».
Ed è stata creata una cover che è un omaggio/citazione a Renato Carosone. De Gregori: «Credo che Renato ne sarebbe contento. Perché è un disco pianistico e ilare. È come se la copertina fosse una canzone in più! Fa parte del progetto».

Poi prende la parola Mario Luzzatto Fegiz e il comico dice (quasi) all’orecchio del cantautore: “Attento che questo ci fa il culo!”. Ma Fegiz chiede se verrà mai tradotta in inglese Generale, perché questo era un vecchio desiderio di De Gregori. Così i due non possono non provarla per la prima volta dal vivo con Francesco che la canta (in italiano) come se fosse Vasco Rossi e Checco non può esimersi dalla battuta: «In inglese l’abbiamo tradotta Vannacci!». E dal vivo eseguono anche I uomini sessuali, uno dei pezzi più esilaranti di Checco, a cui De Gregori si presta perfettamente.

Checco Zalone e Francesco De Gregori, due date alle Terme di Caracalla

I due non andranno in tour, a parte due date che hanno tutte le caratteristiche per essere eventi unici e speciali: il 5 e il 9 giugno alle Terme di Caracalla a Roma, organizzate da Friends & Partners. Forse dalla loro lista di cantautori italiani preferiti ammettono che avrebbero voluto anche un brano di Adriano Celentano e che potrebbero cantarlo dal vivo proprio lì, «stiamo provando con I ragazzi della via Gluck».

È De Gregori a chiudere: «Ci sarà la band su molti pezzi, noi siamo due anime diverse, ce ne rendiamo conto e ci piace così. Non faremo un tour, perché ci piace toccare e fuggire. Anche se la gente ce l’ha chiesto. Però una cosa importante che ho capito è che bisogna saper dire di no nella vita, se no può essere un suicidio».

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