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I momenti migliori e peggiori della finale di Sanremo 2024

La finale della 74esima edizione del Festival di Sanremo ha sancito la vittoria di Angelina Mango con “La noia”. Se il suo trionfo, un vero ribaltone, è stata una sorpresa, ecco invece i momenti top e flop della finale

Autore Billboard IT
  • Il11 Febbraio 2024
I momenti migliori e peggiori della finale di Sanremo 2024

Foto di Maria Laura Antonelli

La finale della 74esima edizione del Festival di Sanremo è stata un turbinio di emozioni contrastanti. Si è partiti con la classifica provvisoria e i fischi (ancora) per il primo posto di Geolier, si è finito con l’addio in carrozza di Amadeus e Fiorello. Questa volta sembra davvero che si cambierà direttore artistico. Nel mezzo, o forse sarebbe meglio scrivere, poco prima del finale, le giurie delle due sale stampa hanno ribaltato il risultato, come Alessandro Borghese. Angelina Mango ha vinto il Festival con La noia, nonostante il televoto da plebiscito (60%) per il rapper dei Secondigliano e la sua I P’ ME, TU P’ TE. Anche per questa finale di Sanremo 2024 abbiamo scelto i momenti top e flop della serata. SPOILER: l’ansia di conoscere il vincitore e l’ospitata a sorpresa di Lazza che ha cantato l’inedito Cento messaggi, hanno reso più sostenibile l’estrema e ormai consueta lunghezza della finale.

I momenti top

La stella di BigMama

Abbiamo creduto in lei fin da subito. L’abbiamo vista solo un po’ troppo emozionata la prima sera, ma già con l’esplosiva cover di ieri di Lady Marmalade con Gaia, La Niña e Sissi, ci ha mostrato di che pasta è fatta. Non è arrivata tra i primi cinque finalisti, ma per noi il suo Sanremo è stata un’ennesima conferma del suo talento.

BigMama, foto di Maria Laura Antonelli

La tuta gold di Mahmood

Quanto è raffinato e cool Mahmood? L’esibizione durante la finale del Festival di Sanremo 2024, con i suoi ballerini molto street wear e finalmente la sua tuta (ops solo i pantaloni) gold, è da pelle d’oca.
Finalmente una boccata d’aria internazionale e una nuova coreografia da imparare. Uno dei pezzi migliori di quest’edizione.

Mahmood, foto di Maria Laura Antonelli

L’esibizione di Roberto Bolle

Roberto Bolle, il nostro ballerino più famoso, bravo, indiscutibilmente bello e carismatico, ha danzato sulle note del Bolero di Ravel con la sensuale coreografia di Béjart (per la prima volta in tv). E ha pure scherzato con Amadeus e Fiorello. Poteva esserci qualcosa di negativo? No, niente.

Il discorso di Sangiovanni

Sangiovanni è stato coraggioso, molto. Dopo aver sentito a inizio serata che era all’ultima posizione della classifica provvisoria ha voluto parlare alla fine della sua esibizione. «Nonostante tutto io voglio bene a Finiscimi e ringrazio Amadeus. La vita mi ha insegnato cosa vuole dire vincere e cosa vuole dire perdere, la sconfitta e la vittoria non contano, l’importante è stare bene. O almeno cercare di stare bene». Una piccola lacrima.

Sangiovanni e Amadeus, foto di Maria Laura Antonelli

I momenti flop

Il pubblico dell’Ariston

Se sui fischi alla proclamazione del vincitore delle serata delle cover, il pubblico dell’Ariston si poteva arrogare il diritto di dimostrare il proprio disaccordo, dopo ieri non ci sono scusanti. Fischiare di nuovo, durante lo svelamento della classifica generale provvisoria, il nome di Geolier in testa tra i trenta artisti in gara, è stata un’altra caduta di stile. La seconda grave dopo l’abbandono del teatro durante l’esibizione finale del rapper di Secondigliano con Guè, Luchè e Gigi D’Alessio di venerdì.

Sanremo 2024, nè top nè flop: boh

La Costa Smeralda (Ancora)

Dopo Gigi D’Agostino sembravamo aver superato l’impasse e invece stasera è accaduto di nuovo. Sia chiaro, l’esibizione di Tedua sulla Costa Smeralda con la sua Red Light non aveva nulla di sbagliato, se non il contesto. Vederlo esibirsi su un palco straniante, circondato da gente apparentemente straniata, rende strani anche noi. Tuttavia, ieri sera, tra il pubblico sulla nave, più di una persona ha avuto il coraggio di rompere la monotonia esponendo una bandiera della Palestina e dei cartelloni per il “cessate il fuoco”. Un po’ meno boh delle prime sere.

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