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Marco Mengoni: «Sanremo? Non ho velleità di vittoria, voglio divertirmi»

Abbiamo incontrato l’artista (già vincitore nel 2013) a pochi giorni dall’inizio del Festival, dove parteciperà con il brano “Due Vite”. Ma senza l’ossessione per il primo posto

Autore Billboard IT
  • Il1 Febbraio 2023
Marco Mengoni: «Sanremo? Non ho velleità di vittoria, voglio divertirmi»

Marco Mengoni (foto di Andrea Bianchera)

Marco Mengoni a Sanremo non deve dimostrare nulla a nessuno. Già vincitore nel 2013 con L’essenziale (diventata nel tempo un classico moderno della musica italiana), ha costruito uno dei percorsi di successo più solidi del nostro paese, da presenza fissa nella rotazione delle radio nazionali ai tour negli stadi. Adesso torna al Festival con l’esperienza di un veterano, e proprio per questo il suo obiettivo non è la vittoria a tutti i costi ma un sano divertimento.

«Quando finisci un tour e vai a vedere altri concerti, ti viene sempre la voglia di stare sul palco», racconta in conferenza stampa a Milano. «Andare a Sanremo come ospite è bellissimo ma è come se fossi di passaggio. L’anno scorso un po’ mi è venuta quella voglia. E così è successo. Da qualche anno Sanremo cresce sempre di più e forse è lontano dalla competizione, che comunque formalmente rimane. Non ho velleità di vittoria: voglio divertirmi. Sono già contento di tutto quello che è successo».


Il brano in gara e la cover scelta per i duetti

A Sanremo 2023 Marco Mengoni partecipa con Due Vite, «la mia Storia infinita. Perché è la storia infinita del rapporto fra la ratio e l’inconscio. Ultimamente sto dedicando diverse ore alla settimana ai miei pensieri, con una professionista dall’altra parte nella stessa stanza. Il mio inconscio mi dà input molto più realistici di quanto la mia mente mi dia nella vita quotidiana. Quindi ho raccontato questo rapporto, questa doppia vita che si vive: quella della notte, dei sogni, alternata a fotografie di quello che vivo tutti i giorni. Rifletto sul fatto che sì, sono anche un peccatore, uno che sbaglia, che nella vita esistono gli schiaffi e si deve andare avanti».

Per la serata delle cover (venerdì 9 febbraio), Mengoni ha scelto un classico senza tempo, Let It Be dei Beatles. Lo presenterà in versione corale e gospel, accompagnato da The Kingdom Choir. «Let It Be non è una canzone: è un inno, qualcosa di grande, che unisce le persone, che non ha limiti né tempo», dice. «È il pezzo che qualunque musicista avrebbe voluto scrivere. È un’entità. Per me porta un messaggio universale: andare avanti, scrollarsi tutto ciò che era ieri per portarlo nel domani. Non a caso ho voluto farlo con un coro gospel molto importante. È impossibile sostenere da soli un pezzo come Let It Be. Abbiamo provato a renderlo coerente con il percorso di Materia».


Il prossimo album di Marco Mengoni

A proposito di Materia, in primavera vedrà la luce l’ultimo capitolo della trilogia di Materia, dopo Terra (2021) e Pelle (2022). «Sanremo permettendo, siamo in studio a pre-produrre il disco», rivela. «C’è ancora una fase di scrittura per alcune cose che devono essere messe a punto. Sono molto felice di questo disco. È carino. È frutto di un sacco di riflessioni, deve racchiudere tante cose: siamo alla fine di una trilogia, di un tragitto. Due Vite già inizia a chiamare il terzo capitolo. Il sottotitolo c’è già, ed è una figata».

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