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I Pinguini Tattici Nucleari non sono più dei giovani wannabe

Ieri è andata in scena la prima delle sei serate sold out al Forum di Assago. Dopo gli stadi della scorsa estate ci troviamo difronte a un gruppo che ormai ha l’attitudine tipica delle band internazionali: schermi giganti, fuochi e una scaletta senza riempitivi

Autore Samuele Valori
  • Il9 Aprile 2024
I Pinguini Tattici Nucleari non sono più dei giovani wannabe

Foto di Francesco Prandoni

Si tende spesso a fare dei paragoni, specialmente a noi italiani piace un sacco. Sarà per una certa propensione all’esterofilia, la stessa che poi ci spinge a minimizzare e giudicare concerti e artisti sulla base di ciò che avviene fuori dai nostri confini che, a priori, è sempre migliore. I Pinguini Tattici Nucleari da due anni a questa parte fanno numeri da capogiro dal vivo: prima gli stadi, poi tutti i palazzetti sold out, compreso il Forum di Assago, e nel 2025 ancora gli stadi. La prima delle sei date milanesi, il terzo appuntamento del loro tour nei palasport, è stata l’ennesima conferma che la band ha ormai raggiunto uno status elevato certificato da una setlist priva di ospiti. Riccardo Zanotti e compagni possono permetterselo perché sono loro le star.

Architettura e chiavi

Come si giudica un concerto? Conta più la scaletta o lo spettacolo? La cornice scenografica o il peso della presenza dell’artista sul palco? Nel caso dei Pinguini Tattici Nucleari ogni cosa è al posto giusto al momento giusto, a partire dal brano che ha dato il via al concerto del Forum. Esplosivo, cantabile e decorabile con fuochi e scintille come solo Scrivile scemo poteva essere. Per un’altra band, partire con uno dei brani più ascoltati e amati dai fan, può rappresentare un rischio altissimo. È come giocarsi la cartuccia migliore subito. Per i Pinguini il problema non sussiste. L’apprezzamento del pubblico per ogni singolo brano in scaletta, oltre al fatto che anche chi non è un fan da transenna si renda conto col passare del tempo di conoscere i tre quarti delle canzoni della setlist, rende l’idea.

Foto di Francesco Prandoni

Come avviene da anni, soprattutto per quanto riguarda i concerti degli artisti internazionali, non tutto si ferma alla scaletta. I live hanno delle vere e proprie sceneggiature. Anche in questo i Pinguini non sono da meno. C’è il momento tatuaggio di Hold On durante il quale una fan sale sul palco per farsi tatuare il titolo della canzone mentre la band si esibisce, oppure quello più acustico e intimo al tavolino. È la sezione del concerto che riporta la band alle origini e in cui ogni componente a suo modo si racconta e si avvicina idealmente e materialmente al pubblico del parterre. Sulla pedana si susseguono Scatole, Giulia e Cena di classe.

Uno degli snodi chiave – in tutti i sensi – è avvenuto però a inizio concerto. Dopo aver citato L’ode al carciofo di Pablo Neruda per annunciare Verdura, c’è stato l’omaggio all’autore palestinese Mahmoud Darwish. «In tasca tutti voi avete un oggetto che può diventare uno strumento musicale: le chiavi di casa. Quella che molte persone in Palestina non hanno più» ha detto dal palco Elio. Tutto il pubblico, invitato ad agitare il proprio mazzo di chiavi, ha accompagnato la lettura di Pensa agli altri. Poi è partita Bergamo, la canzone dedicata alla casa dei Pinguini Tattici Nucleari.

Dentro all’hype

Una delle peculiarità che rende, a loro modo, singolari i Pinguini Tattici Nucleari è il fatto di avere un frontman che ruba la scena e che allo stesso tempo non ingombra troppo lo spazio: Riccardo Zanotti ha più volte lasciato tempo e spazio agli altri componenti del gruppo durante il live al Forum. Tutti si divertono e nessuno è “fuori dall’hype”. Come quando arriva il momento del medley/dj set di Nicola Buttafuoco, chitarrista del gruppo. Il palazzetto si trasforma momentaneamente in una discoteca e vengono proposti e remixati diversi brani esclusi dalla scaletta. Qualche purista dei concerti dal vivo potrebbe storcere il naso, ma non è la prima volta che accade una cosa del genere. Ormai, bisogna ammetterlo, sempre più artisti stanno inserendo degli intermezzi di questo tipo.

Fa tutto però parte dell’architettura di cui si parlava sopra. Ogni cosa è calcolata per creare un saliscendi di emozioni. I Pinguini sono tuttavia bravi e scaltri nel far sembrare tutto spontaneo, o forse lo è davvero? Sta di fatto che le hit più importanti arrivano quando dovrebbero. Ecco allora Giovani Wannabe e Rubami la notte, a poca distanza l’una dall’altra per far impazzire definitivamente i fan. Prima del gran finale che alterna la carica di Ringo Starr con la malinconica Pastello bianco.

Foto di Francesco Prandoni

I Pinguini Tattici Nucleari al Forum sono come…

Ma come abbiamo detto all’inizio, nonostante ci si provi con tutte le forze, è impossibile non pensare a un termine di paragone per quella che a tutti gli effetti, oggi, è la band più importante nel panorama della musica italiana. Almeno per quanto riguarda gli appuntamenti dal vivo. Il nome ce lo suggerisce la stessa band anche se, lo ammettiamo, ci avevamo già pensato da tempo.

I Pinguini Tattici Nucleari ieri sera al Forum hanno reso omaggio per la prima volta, in modo minimo e umile, ai Coldplay, eseguendo la coda di Fix You. Sì, sono loro, il primo nome internazionale che viene in mente, ovviamente con le dovute proporzioni. Non solo per i fuochi e gli schermi, non tanto per le hit e il numero di ascoltatori disposti a piazzare le tende per ascoltarli dal vivo dalle prime file, ma anche per l’attitudine. I Pinguini si divertono e divertono, dando l’impressione di essere ancora dei giovani wannabe. Eppure, sotto sotto, nonostante la sindrome di Peter Pan, lo sanno anche loro che ormai sono cresciuti.

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