Interviste

Virale è bello: intervista a Postino su “Latte di Soia”

È uscito il primo album di Postino, “Latte di Soia”, anticipato da “Blu”, un singolo che in un paio di giorni è riuscito a piazzarsi in cima alla classifica Viral 50 di Spotify

Autore Eleonora Lischetti
  • Il4 Novembre 2018
Virale è bello: intervista a Postino su “Latte di Soia”

Postino - Latte di Soia - 2

Samuele ha 25 anni, uno spiccato accento toscano, è molto timido e come nom de plume ha scelto Postino. È appena uscito il suo primo album, Latte di Soia, anticipato da Blu, un singolo che in un paio di giorni è riuscito a piazzarsi in cima alla classifica Viral 50 di Spotify, scavalcando i big della musica italiana e non solo. Sulla sua pagina Facebook scrive: “Le cose accadono per Caso, spesso, non sempre, forse quasi mai, ma questa volta questo Caso mi sta facendo attraversare uno dei periodi più belli e spiazzanti della mia vita”. Ci siamo fatti raccontare cosa vuol dire raggiungere i propri sogni, per caso.

Postino - Latte di Soia - 1

Di te si sa molto poco: hai una laurea in medicina, porti i capelli lunghi e scrivi canzoni. Chi è Samuele?

Inizi subito con una domanda difficile! Che cosa è Samuele? Intanto ti dico cosa non è Samuele, mi viene molto più facile. Non sono un musicista, non sono una persona estroversa. Sono uno che non ha mai avuto intenzione di sfondare nel mondo della musica, nonostante sia la sua passione. Sono uno che si è sempre fatto abbastanza i cazzi propri, chiuso in camera. Pensa che non ho nemmeno mai cantato ai miei amici le canzoni che ho scritto. Una vita tristissima, una vita normalissima.

E musicalmente? Cosa ti ha formato?

Nel periodo dell’adolescenza sicuramente la scena rap: Fabri Fibra, Nesli. Poi è arrivata l’ondata indie pop, ma io ci sono arrivato in ritardo perché i primi che ho ascoltato sono stati Lo Stato Sociale con Turisti della Democrazia, quando loro avevano veramente trenta persone ai concerti. Da lì mi sono andato ad ascoltare a ritroso tutta la storia della musica indipendente italiana, i Baustelle, gli Afterhours. Un’altra influenza che si sente tanto nel disco è il cantautorato italiano: Lucio Dalla, ad esempio. Fuori dalla Disco si ispira abbastanza a Disperato Erotico Stomp: dice più o meno le stesse cose, racconta proprio le stesse tematiche! Mi piacciono un monte anche Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e poi Brunori, Dente.

Ti ricordi la prima canzone che hai scritto?

Sì, la primissima l’ho scritta a sedici o diciassette anni. Parlava di una storia finita ed era una canzone rap, perché ai tempi facevo quello! Una sorta di canzone chitarra e voce, ma tutta rappata. Era abbastanza imbarazzante (ride, ndr). C’erano comunque delle frasi che potrebbero essere riutilizzate ma il resto del testo invece… non ne parliamo!

Parliamo del tuo primo album, Latte di Soia: otto tracce che hanno come fil rouge la condizione umana e tutte le disgrazie che ne conseguono.

Il discorso è molto semplice. Ho scritto queste canzoni tutte con lo stesso iter, ma l’ho capito solo dopo la sesta o la settima che scrivevo. La sera mi sbronzavo e il giorno dopo, solitamente la mattina, prendevo la chitarra o la tastiera e mi piazzavo sul cesso… sì, me le porto sempre in bagno! Mi piazzavo lì per un’ora o due.

Per la gioia di chi vive con te…

(ride, ndr) Sì, ma per fortuna ho due bagni a casa! Quindi sono tutte canzoni dovute al calo di dopamina dopo il picco di euforia che dà la sbronza. Infatti quando sono felice raramente scrivo canzoni.

Ecco spiegato il mood di Latte di Soia.

Penso che sia un disco come me, abbastanza malinconico e riflessivo. Io non sono uno che esce molto in realtà, infatti ultimamente sto facendo fatica a stare dietro a reggere tutte queste serate, la gente. Mi sono ritrovato con otto canzoni, scritte in questo modo particolare. Sono andato all’etichetta qui vicino a casa mia, Labella Studio, dove hanno sentito i brani. Mi hanno detto subito che solo chitarra e voce era uno spreco, che dovevamo fare un progetto un po’ più serio, che era un peccato lasciare andare tutto così. Alla fine lo abbiamo arrangiato con un budget irrisorio assieme a Renato d’Amico e Matteo Guasti. E abbiamo fatto uscire il primo singolo, Blu.



Come ti stai vivendo questa fama improvvisa?

Eh… (sospira, ndr) Male, non ho la personalità adatta! Per me che non avevo neanche mai fatto sentire le mie canzoni agli amici è stato complesso quando mi sono trovato a suonare davanti a cento, centocinquanta persone. La metà erano tutte persone che mi conoscevano! È stato traumatico, però alla gente piace anche se io sul palco sono abbastanza timido. Paradossalmente in questo ambiente adesso va di moda la figura di una persona un pochino a disagio.

Hai Calcutta come apripista sul genere.

Esatto! Ci vorrebbe una personalità un po’ diversa, un po’ più megalomane, tipo quelli che prendono la chitarra e a dodici anni cantano già davanti a tutti. Io invece sono esattamente il contrario, tanto che a volte mi dimentico anche gli accordi, le parole. Anche se ti devo dire che la mia aspirazione, dopo tutto questo polverone, sarebbe fare l’autore. Quello sì che mi piacerebbe: almeno mi permetterebbe di stare chiuso in camera mia perché le cose le scriverei per gli altri.

E cosa hai provato quando hai visto il tuo singolo Blu scalare ad una velocità assurda la Viral 50 italiana di Spotify?

Ma senti qui quanto sono ignorante: pubblico Blu e i miei amici mi continuano a mandare screenshot di questa Viral di Spotify. Pensa te che Spotify me lo sono scaricato l’anno scorso, prima ascoltavo solo la musica su YouTube. Ma anche da quando ho Spotify non sono mai andato a guardare le classifiche. Mi cercavo la musica che mi piace e l’ascoltavo. Tornando a noi, mi arrivavano questi screenshot con “sei quinto, sei sesto, sei quarto!” e io non capivo tutto questo entusiasmo. Allora li giro al mio manager e lui è impazzito: “No, non ci voglio credere! Ma come hai fatto, è incredibile entrare nella Viral di Spotify”. Nel mentre andavo a vedere il mio profilo artista e avevo 15mila ascolti, ma in classifica ero sopra a Cremonini, che di ascolti ne fa a milioni! Solo poi ho capito come funziona la classifica Viral 50: più gli utenti condividono le canzoni sui social e più si sale di posizione.Viral, appunto, tutto con il passaparola!

Magari adesso è un po’ presto parlarne ma… aspettative sul futuro?

A me piacerebbe portare avanti questa passione, lavorare nel mondo della musica. Ma mi andrebbe anche di riuscire a conciliarla con l’altra mia grande passione: mi sono appena laureato in medicina. Momentaneamente ce la posso fare: se faccio una data settimana riesco a conciliare musica e lavoro. Ora come ora rimandiamo questa scelta… a non so quando! Comunque vada ho una laurea in medicina in tasca.

Postino - Latte di Soia - 3

Ascolta Latte di Soia di Postino in streaming

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