Interviste

Rose Villain, Sanremo e un nuovo album l’8 marzo: «Vorrei che dopo dieci anni vincesse una donna»

«Al Festival ci sono tante artiste forti e non devono essere penalizzate dal gender», ha raccontato l’artista che dopo il Festival pubblicherà il suo secondo disco, “Radio Sakura”

Autore Billboard IT
  • Il19 Gennaio 2024
Rose Villain, Sanremo e un nuovo album l’8 marzo: «Vorrei che dopo dieci anni vincesse una donna»

Rose Villain, foto di Federico Earth

Vestita di bianco, lucente e sorridente, impaziente di farsi conoscere in tutte le sue sfaccettature. È così che Rose Villain si presenta a una manciata di giorni dal Festival di Sanremo, e sì, Rosa (questo il suo vero nome) è davvero un bellissimo fiore pronto a sbocciare definitivamente. Se i primi petali si erano visti con Radio Gotham, il suo primo album uscito esattamente un anno fa, la fioritura completa avverrà l’8 marzo (una data scelta ovviamente non a caso), quando Rose pubblicherà il suo secondo progetto, Radio Sakura, «quasi un sequel di Radio Gotham», racconta l’artista durante l’incontro a Milano.

Rose Villain, “Radio Sakura” uscirà un mese dopo Sanremo

«Per me quell’album è stato molto importante, perché è lì che la gente mi ha conosciuta davvero. Si è creata davvero una connessione con il mio pubblico, e con quel disco sono diventata l’artista che sono oggi e che porterò sul palco di Sanremo», continua Rose Villain, che assicura che questa è «la miglior musica che abbia mai scritto».

Click Boom! (il brano con cui gareggerà al Festival), dunque, sarà l’apertura di un nuovo capitolo per Rose, che in questa canzone abbraccia una visione piuttosto inedita dell’amore. «Di solito quando nei pezzi si parla d’amore o lo si fa raccontando di storie finite e cuori spezzati, o della favola di un amore meraviglioso. Io volevo esplorare quell’amore totalizzante in cui esiste anche un lato oscuro. Ossia l’annullamento, la dipendenza. Secondo me è una cosa di cui non si parla abbastanza ed è importante metterla in luce».

Il lavoro con Sixpm

Come sempre, anche in questa canzone Rose Villain ha messo una parte importante di sé, accogliendo l’imperfezione della more. «Sono in una relazione da 9 anni e ho lavorato a questo brano con il mio compagno (Sixpm, ndr)», racconta. «Anche se sono una donna forte e confident quando mi innamoro perdo un po’ di balance e divento gelosa, imperfetta. Per questo la frase che per me racchiude meglio il senso della canzone è “se non mi importa di te non mi importa di me”».

E sul lavoro con il proprio partner Rose racconta che «è meraviglioso farlo, perché condividiamo gioie e dolori. Lui in studio è molto severo e duro con me e viceversa, perché sappiamo quanto possiamo tirare fuori l’uno dall’altro. Siamo dei veri collaboratori. Poi fuori siamo una coppia che si ama da morire».

Rose Villain: «A Sanremo con un pezzo che racchiude due mondi? Un rischio, ma voglio essere me stessa»

Da questo sodalizio collaudassimo è nato un pezzo che esprime tutto il dualismo di Rose (come vi abbiamo raccontato qui). «Questa per me è una cosa istintiva», dice. «Da quando ho iniziato a sentirmi artista ho sempre sentito questo dualismo dentro di me. Da una parte il lato dolce, dall’altro quello cazzuto».

Questo bifrontismo si traduce anche a livello sonoro. «Io non voglio rinunciare né al rap né al pop perché entrambi fanno parte di me. Andare a Sanremo con un pezzo che racchiude due mondi? Un rischio, ma va bene così, voglio essere me stessa e sono entusiasta della mia canzone», assicura Rose Villain, che mostrerà tutto il suo essere dirompente anche durante la serata delle cover, dove si vocifera si esibirà con Claudio Santamaria (notizia che Rosa non conferma e non smentisce), ma una cosa è certa: lascerà il segno.

E proprio questo è l’intento di Rose Villain a Sanremo, lasciare un segno nelle persone. Pur avendo un pensiero molto lucido per quanto riguarda il piacere o meno a tutti. «Non vedo l’ora di far vedere quello che so fare ad un pubblico più ampio. So di fare un tipo di musica che può non arrivare a tutti, ma credo anche che sia strano arrivare a tutti tutti. Anzi, spero di non piacere a tutti, perché vorrebbe dire che il mio progetto ha un’anima e non è costruito a tavolino. La cosa migliore che può succedere è che le persone – anche poche – si innamorino davvero della mia musica».

«Al Festival ci sono tante artiste forti e non devono essere penalizzate dal gender»

Sulla possibilità che nel 2024 lo scettro della vittoria del Festival di Sanremo passi nelle mani di una donna Rose Villain è speranzosa. «In tutti gli ambiti c’è disparità, e io guardo tanto all’America dove ci sono tantissime donne fortissime in classifica. Anche in Italia le cose stanno cambiando, le artiste sono sempre più cazzute, e il rap ha aiutato tanto in questo perché le donne nel rap si sono riprese la propria sessualità. Anche se a Sanremo siamo ancora in minoranza siamo potenti, e credo che lo sbilanciamento di genere ci sarà ancora per poco. Vorrei tantissimo che dopo dieci anni a vincere fosse una donna, e non perché è il momento di emergere. Ma perché ci sono artiste forti e non devono essere penalizzate dal gender».

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