Interviste

Sergio Sylvestre: «Con “Parolacce” torno alle mie origini musicali»

Il nuovo singolo di Sergio Sylvestre è “Parolacce”, un brano che lo vede confrontarsi con uno spirito giocoso. E che mette da parte il suo animo nostalgico

Autore Giovanni Ferrari
  • Il25 Luglio 2019
Sergio Sylvestre: «Con “Parolacce” torno alle mie origini musicali»

Dall’uscita del suo disco Big Boy (2016) a oggi è cambiato per molti aspetti. Sergio Sylvestre ha dovuto fare i conti con una realtà non sempre positiva e comoda, e ha dovuto lavorare a lungo su di sé per poter inserire tutto se stesso nella sua musica in maniera sincera.

Dopo averci raccontato la sua parte più nostalgica ed emotiva dopo la vittoria alla quindicesima edizione di Amici di Maria de Filippi, Sergio è tornato con Parolacce, una canzone che lo fa tornare alle sue origini musicali. E che gli ricorda che non ci sono solo il bianco e il nero. Perché «tutto si può affrontare con un po’ di colore». Anche la fine di una storia d’amore.


Lo abbiamo incontrato per parlarne.



Sei tornato dopo un po’ di tempo «con uno spirito diverso». Cosa è cambiato di più in te in questi ultimi mesi?


Ho riscoperto un nuovo lato di me stesso, più colorato, meno categorico riguardo alle emozioni. Ho ripreso a preoccuparmi più di me stesso e meno dell’idea che gli altri hanno di me. Sono alla continua ricerca di positività. La stessa Parolacce è la dimostrazione di come anche la fine di una storia d’amore si possa affrontare con un po’ di “colore”. Perché non è tutto solo bianco o nero.

E perché Parolacce è il brano migliore per il tuo ritorno?

Perché ha un suono ricercato e un testo vero, credibile. In più offre un vestito più “elegante” alla mia voce. Adoro Parolacce ed è stato bellissimo lavorare in studio con Zef e Mahmood.

Il sound di questo pezzo richiama a delle tue influenze del passato. Ti piacerebbe continuare su questa strada a livello prettamente musicale?


Sono legatissimo alle mie “origini”. Tutta la musica che da bambino mio padre mi faceva ascoltare ha lasciato un segno indelebile nel mio stile e in alcune scelte interpretative che faccio. Ma adoro esplorare, sperimentare, spaziare da un genere all’altro.

Cosa bolle in pentola per i prossimi mesi? Come stai impostando il tuo lavoro sulla tua musica?

Tanti live e tanta ricerca. Non smetto mai di studiare e sono onorato di avere la possibilità di lavorare con i migliori tra gli autori e i produttori in Italia. Quindi… stay tuned.

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